Il dramma di Luca, annegato a Tenerife. La fidanzata Alessia: «Si poteva salvare, nessuno faceva niente»

Il 25enne di Cuneo era in vacanza con la fidanzata Alessia di 23 anni che l'ha visto morire in acqua senza poter fare nulla per salvarlo

Il dramma di Luca, annegato a Tenerife. La fidanzata Alessia: «Si poteva salvare, nessuno faceva niente»

di Redazione web

Avrebbe potuto salvarsi. Ne è convinta la fidanzata di Luca Brignone, il 25enne morto annegato sull'isola di Tenerife, in Spagna, dopo essere stato travolto da un'onda anomala. «Quando è arrivata quell'onda enorme, mi sono girata e non lo trovavo più. Ho iniziato a urlare “Luca, Luca”, non lo vedevo. Poi altri me l’hanno indicato, era stato trascinato verso l’oceano. Era in mezzo a due onde, in una specie di risucchio. Andava su e giù, scendeva e saliva di continuo», racconta Alessia Ghibaudo, 23 anni a La Stampa.

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Poteva salvarsi?

Luca Brignone, il venticinquenne di Cuneo morto lunedì 14 agosto, è stato risucchiato verso il fondo dell'oceano da un’onda anomala, mentre era in spiaggia, come tanti altri turisti nel mese di agosto, in una delle isole più celebri delle Canarie.

Il racconto di Alessia è pieno di dramma: «Sarei andata da lui, ma mi hanno sempre trattenuta a riva. E nessuno faceva niente. I soccorsi sono arrivati troppo tardi. Fossero arrivati cinque minuti prima, Luca si poteva salvare».

Rimpatrio della salma

Solamente nel giorno di Ferragosto il mare ha restituito il corpo del ragazzo di Cuneo, a 150 metri di distanza dal luogo della tragedia, a Los Gigantes. Nel frattempo sull'isola sono arrivati i familiari di Luca, il padre Alfio Brignone, la mamma Monica e la sorella maggiore Laura. Dopo l’autopsia, inizieranno le pratiche per il rimpatrio della salma in Italia.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Agosto 2023, 19:56
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