La storia del menù sessista a Venezia e dell'influencer milionaria infuriata

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di Barbara Gubellini

Mentre il cuore dell’Europa è in fiamme, ci sono angoli del vecchio continente dove tutto sembra scorrere tranquillo e secondo tradizione. Uno di questi angoli è Venezia e la tradizione di cui parlo è quella dei ristoranti eleganti per innamorati. Uno di questi ristoranti, però, è stato al centro di una polemica accesa negli ultimi giorni. A scatenarla è stata un’influencer australiana, Abbie Chatfield, 26 anni, 390 mila follower e  200 mila visualizzazioni a storia che le fruttano milioni di dollari.

Ebbene, questa “leonessa” si è infuriata perché, a cena con il fidanzato in un ristorante a lume di candela, ha ricevuto, in quanto donna, il “menù di cortesia”, cioè quello senza prezzi. E’ un “menu sessista” ha cominciato a reclamare sui social “è inaccettabile!”. Nei video era infuriata e ribadiva che nella sua coppia è lei il “breadwinner”, ossia il capofamiglia, chi porta i soldi a casa. Insomma, il nostro paese è stato messo sotto accusa da una giovane australiana che nelle sue conclusioni è stata “tranchante”: in Italia, vige ancora il patriarcato.

“La scoperta dell’acqua calda”, le risponderei io. Invece, a risponderle, sui social, sono stati molti uomini italiani: per loro è una tradizione “innocua”, quella del menù senza prezzi, e che esiste ancora solo nei ristoranti più eleganti (e quindi costosi).

Ma questo ha fatto arrabbiare ancora di più Abbie. E i ristoratori? Come hanno reagito? La maggior parte ha difeso l’usanza del menu di cortesia, considerato uno “strumento di galanteria”.

In tutta questa storia io capisco sia la giovane donna di successo che non ci sta a fare il teatrino di quella cui viene offerta la cena, perché così non è. E, in fondo,  capisco anche gli uomini che in buona fede restano ancorati al “sessismo benevolo” del menù di cortesia. Chi invece mi ha urtata parecchio è stato Arrigo Cipriani, patron dell’”Harry’s Bar”. Nei suoi ristoranti non esiste il menù di cortesia, ha dichiarato, e se ci fosse non verrebbe certo dato alla donna perché, secondo lui “è giusto che lei abbia ben chiara la cifra, spesso molto alta, che il suo accompagnatore pagherà per trascorrere quella serata”.

Finché parliamo di galanteria è un conto. La galanteria per me è un peccato veniale. Ma l’uomo che paga e ci tiene a farti vedere quanto no. Se deve essere così, alla romana tutta la vita ragazze!

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Giornalista, autrice e conduttrice tv. Da anni realizza reportage di approfondimento su ambiente, sostenibilità e temi sociali. L'argomento che più la appassiona è la parità di genere. E' mamma di due bambini.


Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Giugno 2022, 11:20
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