La fila al bagno? E' la punta di un iceberg

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di Barbara Gubellini

Una differenza tra uomini e donne? I bagni. Nei nostri c’è sempre la fila, in quelli maschili no. Vi siete mai chiesti perché?

Al di là dello stereotipo, per cui la donna va al bagno con l’amica a parlare e quindi perde tempo,  in realtà noi abbiamo i vestiti da togliere e rimettere, le borse da appendere  - non si sa dove - e i bambini piccoli che vengono al bagno con noi. Abbiamo anche un’aspettativa di vita più alta rispetto agli uomini, quindi ci sono più donne anziane che hanno bisogno di visite al bagno più lunghe e frequenti. La metà della popolazione femminile, poi, ha le mestruazioni e dunque un motivo in più per andare in bagno. Anche in gravidanza facciamo pipì più spesso.

Eppure, quando sono stati progettati i bagni pubblici non si è tenuto conto di queste differenze. Nei casi migliori c’è, dunque, la fila ma può anche succedere che non trovando un bagno pubblico si prenda la multa, com’è accaduto nel 2017 ad una donna ad Amsterdam, sorpresa a fare la pipì in un vicolo  - in città esistevano 35 orinatoi maschili e solo 3 bagni per donne -.

Ancora peggio, può accadere che qualcuno si diverta a riprendere e diffondere immagini di ignare signore che fanno pipì all’aperto.

E’ successo ad una festa popolare in Galizia, nel 2019. Le immagini sono finite su siti porno e, giusto qualche giorno fa, c’è stata la decisione del giudice che ha pensato bene di non considerarlo un reato.

Una sentenza choc: la fila al bagno non è che la punta di un iceberg.

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Inviata, autrice e conduttrice tv. Da anni realizza reportage di approfondimento su ambiente, sostenibilità e temi sociali. L'argomento che più la appassiona è la parità di genere. E' mamma di due bambini.


Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Ottobre 2021, 09:04
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