Treni, caos infinito: dopo l'incendio, il guasto di un Regionale ferma l'Alta Velocità a Roma

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Una giornata infinita per chi ha viaggiato (o avrebbe voluto) in treno oggi. Dopo l'incendio a Firenze che ha mandato in tilt la circolazione ferroviaria italiana, in serata ancora maxi ritardi alla stazione Termini di Roma. Alle 22 il guasto di un treno regionale lungo la tratta verso sud (direzione Napoli, Salerno, Reggio Calabria) ha completamente bloccato i treni ad Alta Velocità rimasti fermi a Termini. I molti pendolari che ogni sera percorrono la tratta Roma-Napoli per rientrare a casa sono rimasti bloccati nella Capitale: treni fermi, in attesa che le carrozze del treno andato in tilt fossero rimosse dai binari. Un'ora dopo circolazione ripresa con sofferenza. Cosi termina una giornata campale per le ferrovie italiane.
 
 

LA GIORNATA DI CAOS
Un incendio alla cabina elettrica della stazione di Rovezzano a Firenze, attorno alle 5, e l'Italia che viaggia sulle rotaie divisa in due, con ritardi sui tabelloni dei treni fino a 4 ore. Sono dolosi i tre roghi appiccati che hanno mandato in tilt il sistema ferroviario italiano: gli inquirenti, che indagano per attentato alla sicurezza dei trasporti, seguono in particolare la pista dell'azione anarco-insurrezionalista, sia per il modus operandi, sia per presunte rivendicazioni circolate in rete, sia per la concomitanza col processo, a Firenze, a 28 anarchici coinvolti nello scoppio di una bomba il 31 dicembre 2017 ai danni di una libreria vicina a Casapound.

L'incendio ha avuto ricadute pesantissime sulla circolazione ferroviaria per tutta la giornata, portando alla cancellazione di 42 treni Alta velocità sia di Trenitalia che di Italo e all'esasperazione di chi si accingeva a viaggiare per svago o per lavoro. I punti informativi sono stati presi d'assalto dagli utenti che volevano sapere quando e se sarebbero partiti i loro treni o conoscere l'entità dei rimborsi per i forti ritardi. Chi oggi ha rinunciato a prendere un treno dell'Alta Velocità, pur avendolo prenotato, riceverà - fa sapere Trenitalia - il «rimborso integrale del biglietto». Stessa opzione per i passeggeri di Italo. Per chi ha deciso di viaggiare lo stesso, i rimborsi variano dal 25 al 50%, a seconda del ritardo; 100% se si sono superate le tre ore. «Migliaia di viaggiatori oggi sono stati messi in difficoltà da un incendio che sembra doloso: se confermato, faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità affinché i colpevoli siano perseguiti per i disagi creati», ha commentato premier Giuseppe Conte. Ma il disagio delle migliaia di passeggeri diventa lo spunto per l'ennesimo scontro politico tra Lega e M5s. «Ci sono troppe infrastrutture bloccate dal ministero dei Trasporti - dice Salvini - Il ministero deve aiutare la gente a viaggiare e non bloccare porti, aeroporti, ferrovie, tunnel, autostrade. Se uno fa il ministro ai blocchi stradali, noi siamo al governo per sbloccare». Ma Toninelli non ci sta: «Dire che io sono il ministro dei blocchi stradali è come dire che Salvini è un ministro che non blocca le Ong».

E incalza: «Chi oggi chiede che il ministro vada a riferire deve prima chiedere al ministro dell'Interno chi sono i responsabili» dell'incendio doloso. Dal canto suo Salvini, che nel pomeriggio ha fatto un sopralluogo a Rovezzano e ha parlato di «sabotaggio», rincara la dose: «Se sarà confermata la pista anarchica, verificheremo eventuali collegamenti coi No Tav che negli ultimi giorni hanno aggredito le Forze dell'Ordine: in ogni caso, da tutti i partiti e dall'intero governo ci aspettiamo una dura condanna delle violenze e un deciso Sì alla Torino Lione». Secca la risposta, questa volta, del vicepremier pentastellato Di Maio: «La condanna del M5s è ferma e non si provi a strumentalizzare quanto accaduto per fare il tifo a favore o contro la Torino-Lione». Il leader No Tav Alberto Perino, chiamato in causa, precisa: «Noi non c'entriamo nulla». Dall'opposizione chiedono che il Governo riferisca in parlamento e il segretario del Pd Nicola Zingaretti chiosa: «L'Italia spaccata in due con migliaia di persone ferme nei treni e nelle stazioni. Sarebbe gravissima l'ipotesi di un attentato terroristico. Ma nel Governo fanno polemica incomprensibilmente anche su questo. Basta, vadano a casa».

Una querelle che lascia indifferenti i passeggeri, provati dal caldo e dall'incertezza del viaggio: «Dovevamo partire oggi per Firenze, e invece dopo più di tre ore siamo ancora qui», si lamenta Giulia alla stazione Termini, con al seguito la figlia inseparabile dal suo trolley rosa. «Mi è saltata una coincidenza e non posso nemmeno prenotare un altro treno perché nessuno sa come andrà a finire questa giornata», rincara la dose Marco. «Non è possibile che si blocchi così l'intera rete.
Non ci siano percorsi alternativi?», chiede Giuseppe. Intanto il tabellone, alle 19, segna ritardi fino a tre ore.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Luglio 2019, 22:59
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