Roma, sfregio alla storia: le mura di Ponte Nomentano deturpate dai vandali
di Enrico Chillè
Divenuto avamposto di difesa sotto Papa Adriano I, nell'VIII secolo, Ponte Nomentano, costruito sul fiume Aniene, fu, secondo la tradizione, il luogo di incontro, nell'anno 800, di Carlo Magno e Papa Leone III. Nel corso dei secoli fu più volte distrutto dai barbari, poi divenne sede di dogana e fu nuovamente distrutto dai francesi nel 1849. Più volte restaurato, per lungo tempo fu il principale collegamento tra le zone a Nord-Est e il resto della città, fino a quando non fu costruito, nelle immediate vicinanze, il Ponte Tazio, che oggi unisce la via Nomentana a corso Sempione. Un luogo storico e suggestivo, ritratto da sempre in acquarelli e fotografie, che unisce diversi stili architettonici proprio a causa delle continue distruzioni e ricostruzioni nel corso della storia.
Oggi Ponte Nomentano potrebbe essere una delle attrazioni storiche più suggestive della periferia romana, ma sembra circondato dal degrado e dall'incuria, tra il vicino parco spesso abbandonato e le baraccopoli che sorgono a breve distanza sull'Aniene. Come se non bastasse, di notte Ponte Nomentano è sempre più spesso luogo di frequentazione da parte di balordi, come è avvenuto due notti fa: alcune scritte rosse, di dubbio gusto, sono comparse sulle mura. L'accesso al ponte è dotato di telecamere, ma non è chiaro se queste fossero effettivamente attive.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Maggio 2018, 20:35
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