Roma, aveva cento auto intestate ma per il fisco era un fantasma: arrestato il re dei prestanome
di Franco Pasqualetti
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A mandarlo sotto scacco è stata una bolletta del gas. Già, perché Guarino, pensionato trasteverino era uno metodico: ritirava la pensione sempre allo stesso sportello, il medesimo giorno del mese sempre tra le 10 e le 11.30. Il pagamento della bolletta, volutamente ritardato dagli impiegati dello sportello (d’accordo con i vigili che gli stavano addosso) ha fatto così scattare il blitz. Quando si è visto quegli agenti del nucleo speciale, voluto dal comandante Antonio Di Maggio, era anche sorpreso: «Che volete?». Portato al comando ha capito che la pacchia era finita: 111 veicoli intestati. Tra questi c’erano 12 porsche, 30 mercedes, 14 Bmw, 2 Corvette e persino una Lamborghini Aventador verde mela.
Il suo compenso per intestare questo parco auto degno del sultano del Brunei? «Cento euro a veicolo», spiegano dal comando della municipale. Lui il fantasma era uno che di auto si intendeva: nella vita ha sempre fatto il commerciante di automobili e lavorava a braccetto con autosaloni e importatori compiacenti. Ora le indagini si allargano ai proprietari delle vetture intestate al fantasma. Per loro c’è il rischio del sequestro veicolo e una maximulta da 2500 euro. Per Guarino si sono aperte le porte del carcere di Rebibbia: il ricercato sconterà la pena inflitta a seguito di una sentenza emessa mesi fa, ma che finora non era stata eseguita in quanto irreperibile dal 2016.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Dicembre 2019, 09:00
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