Roma, flop porta a porta nel rione Monti: servizio carente e i rifiuti finiscono per strada

Dal 27 marzo è partita la raccolta differenziata porta a porta nel rione Monti e sono stati tolti i cassonetti stradali da via Cavour

Roma, flop porta a porta nel rione Monti: servizio carente e i rifiuti finiscono per strada

Via i cassonetti stradali da via Cavour nel centro di Roma, parte la raccolta differenziata porta a porta. Una rivoluzione iniziata il 27 marzo che sta già evidenziando le prime criticità, come testimoniano le foto fatte dai residenti con bidoncini stracolmi di rifiuti e sacchetti dell’immondizia sparsi in mezzo alla strada. Per l’attivazione del porta a porta nel quartiere è stata prevista la predisposizione di piazzole dove chi non ha spazio per i bidoncini all'interno del palazzo può gettare la spazzatura dalle 7 del mattino fino alle 19. Tutto bene in teoria, meno nella pratica. Diversi i punti dolenti del servizio secondo la denuncia di una lettrice: dai contenitori a disposizione su strada insufficienti e che si riempiono rapidamente, alle poche piazzole mobili messe a disposizione dei residenti del rione Monti centro di turismo diurno e movida notturna.

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Secondo chi vive nel quartiere inoltre, lo svuotamento dei secchi delle piazzole mobili durante la giornata non è sufficiente e i rifiuti vengono lasciati sparsi ovunque.

Così i sacchetti che si trovano nei bidoncini saranno differenziati, tutto il resto finirà nel mucchio generale. Con buona pace dei residenti che invece avevano correttamente suddiviso i rifiuti. Ci si lamenta inoltre della dimensione troppo piccola dei secchi delle piazzole mobili, insufficienti anche per un solo condominio e dei contenitori che a volte si trovano e altre no. Trasformando il rito di gettare la spazzatura in una caccia al tesoro. Chi non trova i secchi però lascia tutto a terra. I palazzi "fortunati" che hanno androni e cortili con i bidoncini interni «sono ormai discariche maleodoranti specialmente dove non c'è lo spazio all'aperto. Un problema di salute pubblica non secondario» racconta la lettrice. Il quadro si chiude con una domanda retorica: «Senza più i cassonetti e con pochissimi cestini ricolmi, i turisti dove butteranno la bottiglietta o la carta del trancio di pizza?». 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 30 Marzo 2022, 17:36
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