L'ex ragazza italiana del rom: "Alessio il Sinto è padre di mio figlio: un playboy, ma non è cattivo"
«L'ultima volta l'ho visto qualche mese fa, prima che succedesse tutto questo. Lui mi cercava perché abbiamo situazioni che ancora oggi ci tengono vicino ma non l'ho più visto» - spiega la ragazza - «Lui non ha riconosciuto e non vede mio figlio, che ora porta il mio cognome ma non perché Mario sia un mostro, bensì perché non voglio che sia giudicato, mio figlio non deve avere marchi».
Linda racconta anche di come conobbe, qualche anno fa, Seferovic, che viveva nel campo nomadi di via di Salone, alla periferia Est della capitale: «Ci presentò un amico comune, che ora non c'è più. Abbiamo avuto una storia particolare, per motivi personali non sarei mai tornata con lui ma gli voglio ancora bene. Mario è un ragazzo di poche parole, cambiava spesso frequentazioni e aveva una percezione distorta a livello sentimentale, ma con me si è sempre comportato bene. Sa di piacere alle ragazze, ha sempre avuto un certo fascino su di loro».
«Mario ha precedenti per reati contro il patrimonio? Non mi sorprende, non lo voglio giustificare ma nell'ambiente da cui proviene chi non ha un precedente penale?» - continua la giovane - «Non so quanto ci sia di vero nelle accuse di stupro, sarà la giustizia a chiarirlo. Le persone possono impazzire e cambiare, credo che in questa storia ci sia un fondo di verità. Con me non era mai stato violento o aggressivo, ma se ha sbagliato è giusto che paghi».
Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Novembre 2017, 15:00
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