Pedofilia e pedopornografia, l'allarme del Telefono Azzurro: «400milioni di bambini sfruttati e abusati nel mondo ogni anno»

In occasione della Giornata Nazionale contro la pedofilia e pedopornografia, il Telefono Azzurro traccia il profilo del fenomeno

Pedofilia e pedopornografia, l'allarme del Telefono Azzurro: "400milioni di bambini sfruttati e abusati nel mondo ogni anno"

di Lorena Loiacono

Nessuno ne vuole parlare, ma esiste e fa paura: per la Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia il Telefono Azzurro traccia il profilo di un fenomeno aberrante che, purtroppo, continua a crescere.

I dati internazionali e nazionali sono stati presentati da Telefono Azzurro durante l'evento per la Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio a Roma: si tratta di numeri da brivido. L’allarme di Telefono Azzurro, per mettere al riparo i più piccoli, punta ad aiutare le istituzioni e la società.

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Pedofilia e Pedopornografia, l'allarme del Telefono Azzurro

Child Helpline International (2023) ha effettuato un confronto tra abuso sessuale offline e online, rilevando che nel biennio 2019-2021 le segnalazioni alle hotline europee riguardanti l’abuso online hanno rappresentato un quinto delle segnalazioni complessivamente considerate.

Questa proporzione è leggermente diminuita nel 2020, ma è aumentata di nuovo nel 2021, quasi raggiungendo i livelli pre-pandemici del 2019. Pertanto, l’oggetto principale delle segnalazioni riguarda l’abuso sessuale offline. L’abuso sessuale e lo sfruttamento online rappresentano circa il 2-4% di tutte le segnalazioni riguardanti genericamente una violenza sessuale: tuttavia questa non è una rappresentazione accurata della prevalenza del fenomeno, poiché si stima che l'1-20% dei bambini sia soggetto a sfruttamento e abuso sessuale online. Si ritiene che uno dei fattori a causare tale discrepanza sia da rinvenirsi nel fatto che i minori potrebbero essere meno propensi ad accedere ad una helpline per questioni relative all’abuso online, rispetto a quello offline.

Anche Child Helpline International conferma che la maggior parte dei contatti relativi all’abuso sessuale online sono effettuati da vittime di sesso femminile. Questa tendenza è rimasta stabile nel periodo 2019-2021. Secondo il rapporto Out of Shadow - The Economist (2022), sono oltre 400 milioni i bambini che nel mondo sono esposti allo sfruttamento e all'abuso sessuale ogni anno.

«Imparare ad ascoltare le vittime»

«Il mondo dell'online è una sfida enormi nella tutela dell’infanzia - ha commentato Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro - sono numerose le insidie che, però, risultano invisibili anche agli adulti che dovrebbero vigilare. Dobbiamo costruire un sistema di ascolto per permettere alle vittime di chiedere aiuto senza stigma. Questa mattina il Papa incontra la Commissione Pontificia di cui faccio parte proprio su questo tema. Il messaggio del Papa è sempre stato quello di prendersi carico e cura delle fatiche e dei dolori altrui. Ecco noi cerchiamo di seguire questa indicazione nel nostro campo con esperti psicologi, giuristi, sociologi proprio per aiutare e curare e accompagnare i bambini e gli adolescenti abusati».

Rete fuori controlli

Il problema è stato aggravato ovunque a causa della pandemia di Covid-19 e dei relativi lockdown. Ad aggravare questo quadro, non si può non tenere conto dei pericoli crescenti che nascono dalla Rete e dalla mancanza di controllo con cui viene usata dai giovanissimi: un accesso sempre più vasto e sempre meno sottoposto al controllo dei genitori - ma anche scarsamente regolato dai governi e autoregolato dai grandi colossi del web che spesso non fanno abbastanza per aumentare la sicurezza in rete.

Roccella: «Puntiamo sull'educazione»

«È importante non soltanto il contrasto ma anche l'educazione, rafforzando il ruolo della famiglia e della scuola nella trasmissione delle conoscenze su questo fronte - ha spiegato la ministra della Famiglia Eugenia Roccella nel suo intervento durante la Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia - sempre a proposito delle sinergie che possiamo mettere in campo necessita di una rete capace di raccogliere il disagio dei ragazzi, ed è al centro del Piano Nazionale di contrasto alla Pedofilia 2022-2023, ed è al centro dell'azione del Governo.

Il Piano mette al centro la formazione continua degli operatori, campagne di informazione e la responsabilizzazione degli stakeholders. È importante e di grande utilità la diffusione dei risultati e degli studi del 114. Altrettanto utile è guardare alle prassi degli altri paesi, perché non siamo certo i soli a dover combattere questo fenomeno. Gli esperti nazionali che lavorano nell'Osservatorio dell'Infanzia e dell'Adolescenza a sua volta inserito con l'Osservatorio per il contrasto della Pedofilia e tutte le agenzie preposte al contrasto.

Si tratta di mettere tutto a rete, dalle amministrazioni pubbliche locali ai ministeri. Affrontare i fenomeno con uno sforzo sinergico. Uno dei punti fondamentali è l'ascolto dei giovani, sviluppare i nostri piani di contrasto con loro accogliendone i suggerimenti e le suggestioni.

Vorrei concludere ringraziando tutti gli operatori, i volontari e le realtà a partire da Telefono Azzurro e il suo presidente Ernesto Caffo, per gli sforzi quotidiani su questo fronte. Posso dire che tutto il Governo è impegnato su questo tema. Un Governo voluto dagli italiani e che si occuperà nei prossimi quattro anni di questo tema, forse anche perché alla guida c'è una Presidente del Consiglio che è donna e madre, e quindi ha un sensibilità ulteriore».

L'anno peggiore: il 2021

In tutto il mondo, l’utilizzo di Internet è esponenzialmente aumentato per ragioni di lavoro, scuola, l'intrattenimento, provocando un'impennata nella circolazione di CSAM (Child Sexual Abuse Material) e CSEM (Child Sexual Exploitation Material ).

Sempre secondo il report redatto dal noto settimanale britannico, il 2021 è stato l'anno peggiore mai registrato sul tema quanto a circolazione di materiale sensibile on line. Come rilevato da una ricerca di Internet Watch Foundation (2022), è ampiamente diffusa la falsa idea che solo i minori provenienti da un background di instabilità o di privazione siano vulnerabili all’abuso online.

Nulla di più sbagliato: qualsiasi bambino che possa accedere alla Rete, specie senza supervisione, è potenzialmente a rischio.

Chat con sconosciuti: 1 bambino su 10 lo fa

I dati internazionali evidenziano che il 10% dei bambini, tra i 10 e 15 anni, ha parlato con uno sconosciuto online e che il 62% dei minori tra gli 8 e i 17 anni ha ricevuto richieste di amicizia da persone che non conoscevano.

Sempre Internet Watch Foundation ha dimostrato come nel 2021 la circolazione di materiale auto-generato dai minori abbia subito un aumento del 374% rispetto ai livelli pre-pandemia, e come le immagini autoprodotte abbiano rappresentato il 72% del materiale analizzato complessivamente in quell’anno dalla Fondazione britannica.

Le vittime: 8 su 10 sono femmine

Inoltre, nell'81% di questi casi, le vittime risultano essere femmine tra gli 11 e i 13 anni. Il medesimo trend è confermato dai dati di IWF relativi al 2022 quando le vittime nella fascia 11-13 anni si sono confermate il target più coinvolto nelle immagini autoprodotte, sebbene la presenza di bambini della fascia 7-10 sia aumentata del 129% rispetto all’anno precedente.

Abusi in video

Sono state 375.230 le segnalazioni valutate, 255.588 i report contenenti immagini di CSA (Child Sexual Abuse) di cui 199.363 contenevano materiale autoprodotto.

Dal report del 2022 emerge inoltre che il 96% delle vittime sia di genere femminile, pur rilevandosi un aumento del 137% di vittime di genere maschile. Il 66% dei contenuti valutati è ospitato in Paesi dell’Europa.

Per quanto riguarda la diffusione generale di CSAM e CSEM, l'Interpol (2021) ha mostrato che, con l'eccezione del Live Distance Child Abuse (Abuso sui minori in diretta streaming), i reati legati all'abuso sessuale di minori non sono in genere commessi per scopi di guadagno: tuttavia, la monetizzazione dei reati sessuali a danno di minori è una minaccia crescente: stima infatti che le entrate finanziarie annuali dei siti di CSAM siano più che triplicate tra il 2017 e il 2020 e che le criptovalute siano la valuta preferita per questo tipo di transazioni.

Meta: «Sicurezza per i nostri bambini»

«Anche una azienda come la nostra - ha spiegato Costanza Andreini di Meta - ha la volontà di tenere i giovani al sicuro coi suoi prodotti. Il percorso di condivisione che una piattaforma tecnologico è lungo e si basa anche sull'avanzare della tecnologia stessa con il machine learning e le AI che riconoscono i materiali che non devono stare assolutamente sulle nostre piattaforme.

Noi abbiamo rimosso il 98% dei materiali sensibili in materia proattiva grazie ai sistemi automatizzati delle nostre piattaforme. Questo è un traguardo. Cyberbullismo, revenge porn e pornografia sono prima ancora un fenomeno culturale, per questo ringraziamo di essere coinvolti».

Le vittime: 9 su 10 hanno dai 3 ai 10 anni

Non basta: i dati raccolti da INHOPE (2023) relativi al 2022 mostrano che le femmine rimangono le principali vittime di CSAM, con il 91% delle segnalazioni che le ritraggono e il 7% che mostra invece l’abuso di maschi. Il 2% dei contenuti segnalati include sia vittime maschili che femminili, il che significa che più bambini sono presenti in un'immagine o in un video segnalato. 9 vittime su 10 hanno un'età compresa tra i 3 e i 12 anni, mentre l'1% delle vittime rientra nella

categoria 0-2 anni, compresi i neonati di soli 4 mesi. Si conferma inoltre il peso crescente del contenuto autogenerato nella categoria 3-13 anni, nonché un aumento in generale del materiale relativo a questa fascia di età. L'84% delle segnalazioni di CSAM riguarda materiale inedito, che ritrae minori vittime di abusi sessuali nuovi o conosciuti.

Nel 2022, gli analisti delle hotline hanno poi osservato l'aumento dei cosiddetti Child Abuse Pyramid Sites (o “CAP Sites”), un nuovo tipo di sito commerciale che utilizza una particolare forma di sistema a invito per accedere ai contenuti CSAM: gli utenti sono incoraggiati a condividere i loro link personali per invitare persone esterne al sito e acquisire "punti" che possono essere utilizzati per pagare CSAM.

I dati di Telefono Azzurro

La Fondazione Telefono Azzurro ha gestito un totale di 275 casi di abuso (online e offline) nel corso del 2022, quasi uno al giorno, attraverso i due servizi di Ascolto e Consulenza 19696 e il 114 Emergenza Infanzia, promosso dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia e gestito da Telefono Azzurro. Dal 2015 al 31 marzo del 2023 sono 2791 i casi totali.

Gli abusi: 1 su 4 in famiglia

Dalla lettura dei dati emerge inoltre che nel caso dell’abuso offline, in media quasi 1 responsabile su 4 (38%) è un genitore della vittima e la fattispecie più frequente è il toccamento/essere toccato nei genitali. Nel caso dell’abuso online, invece, l’estraneo è con maggior frequenza un estraneo e le fattispecie più ricorrente sono CSAM, sexting e sextortion.

Questi dati non devono trarre in inganno l'osservatore italiano: quelli segnalati sono la punta dell'iceberg e come provano i report internazionali gli abusi online sono i meno denunciati, per questo non solo c'è bisogno di norme innovative e di risorse per il controllo, ma anche di una educazione intergenerazionale all'uso degli strumenti informatici, alla sicurezza in rete, al rispetto degli spazi dove sono presenti i minori anche sul web.

Pediatri: «Vediamo 10 bambini abusati al giorno»

Noi pediatri - ha raccontato il  Professor Lorenzo Iughetti, ordinario di Endocrinologia Pediatrica all'Università di Modena e Reggio Emilia nel suo intervento durante la Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia - sul campo vediamo una situazione di cui non abbiamo la dimensione reale.

I numeri che ci date sono impropri, parliamo del 9 per 1000 di abusi in famiglia. Un fenomeno che è tre volte più frequente nelle famiglie immigrate. In Italia circa 3800 bambini ogni anno sono abusati. Una decina al giorno nei nostri pronto soccorsi. Questi numeri sono imprecisi, perché i numeri sono molto più grandi e l'abuso psicologico e sessuale è difficile da riconoscere.

E i numeri dei siti oscurati ogni giorno ci dicono che il fenomeno è in crescita e questo è una cosa che dobbiamo prendere in esame. Le nostre scuole di specializzazione devono rendere pronti i futuri medici. Il tema dell'abuso deve essere inserito in tutte le professioni sanitarie e nelle specializzazioni».

«La chiesa ha un ruolo importante»

«Dobbiamo dare voce alle persone che hanno subito abusi perché non si sentono capite o prese sul serio nella loro dignità - ha spiegato Padre Hans Zollner, gesuita, ex membro della Commissione Pontificia per la Tutela dei Minori e Direttore dell'Istituto di Antropologia della Università Gregoriana -.

La Chiesa ha ruolo importante, purtroppo come ci dicono tante vittime in chiesa, con cui è in contatto, non si sentono accolte, anzi, si sentono perse e dimenticate ed escluse. La persona umana non è solo corpo ma è anche anima. Molti hanno perso fiducia nella chiesa e bisogna tenere conto di questo disagio».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Maggio 2023, 14:03
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