È stato finalmente svelato il mistero sul dna. L'uomo che lo scorso 19 giugno è morto schiantandosi con la sua moto contro il muro dell'aeroporto dell'Urbe, a Roma, era il broker Massimo Bochicchio. Dopo il terribile incidente stradale, molti erano i dubbi sull'identità della vittima, ma adesso è finito l'iter avviato alcune settimane fa sui resti carbonizzati dell'uomo che si trovava agli arresti domiciliari e sotto processo a Roma per riciclaggio e abusiva attività finanzia dopo alcune denunce presentate da vip e personaggi dello sport.
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La conferma dal dna
Il dna prelevato dal fratello Tommaso è altamente e statisticamente compatibile con quello del broker. Ora la famiglia, non appena avrà il certificato di morte, potrà celebrare il suo funerale. Il corpo carbonizzato di Bochicchio si trova infatti ancora nell'obitorio della Sapienza.
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Consulenza ancora non conclusa
Accertato che il corpo carbonizzato è di Massimo Bochicchio, infatti si continuerà a indagare. La consulenza medico legale, infatti, non si è ancora conclusa. A settembre il tribunale di Roma dovrà dichiarare estinto il processo per esercizio illecito della professione di investitore a carico di Bochicchio: i suoi creditori vip resteranno quindi senza risarcimento. Le parti civili che si erano costituite erano ben 36 e chiedevano di essere risarcite per un totale di 70 milioni di euro.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Luglio 2022, 16:53
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