Roma, le buche sono «famose» in tutto il mondo: usate dalle case giapponesi per testare i nuovi scooter

L'asfalto crepato è uno dei simboli della Capitale: tra il 2015 e il 2020 24mila richieste di risarcimento per oltre 6 milioni di euro sborsati

Roma, le buche sono «famose» in tutto il mondo: usate dalle case giapponesi per testare i nuovi scooter

Le buche di Roma, ormai, sono famose in tutto il mondo. Le voragini che si aprono nell'asfalto della Capitale sono diventate un simbolo, al pari del Colosseo e dei Fori Imperiali. Veri e propri simboli della Città eterna. E, come riportato da Il Messaggero, da oltre 30 anni gli ingegneri giapponesi vengono a Roma per testare gli scooter da mettere in commercio.

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Secondo quanto riportato da Il Messaggero, pare che un tecnico di Yokohama rimase esterrefatto di fronte a una serie incredibile e riavvicinata di buche larghe come crateri, avvallamenti, sanpietrini e infinite rotatorie. Il tutto nella sola piazza Venezia. Nessun circuito - pensò - avrebbe messo così a dura prova sospensioni, freni e telai dei prototipi.

Il Codacons ha stimato che su 8 mila chilometri di strade capitoline ce n'è una ogni 15 metri. E di ogni forma e misura. Comprese quelle immense voragini, dove nei film fantasy spuntano città millenarie e che da noi, più semplicemente, si riempiono di acqua e diventano piscine, per la gioia dei bambini.

Con l'asfalto che si è crepato nell'82% delle strade e con 69 cittadini che, ogni cento chilometri di strade, denunciano il Comune per farsi risarcire. Buche che causano almeno 30 morti all'anno. Soprattutto non risparmiano nessuno: lo studente in motorino, la mamma con il Suv, il manager su un bolide da 300 cavalli e persino l'ultimo 007. Nel 2015 Daniel Craig, infatti, mentre girava a Roma «Spectre» stava percorrendo a tutta velocità sulla Aston Martin d'ordinanza, alle quali erano state appositamente rafforzate le sospensioni, Corso Vittorio Emanuele II, quando ha sbattuto contro il tettuccio dell'auto dopo aver centrato una buca. La star si fece un piccolo bernoccolo, ma per il grande spavento il set dovette sbaraccare e interrompere le riprese.

Ma le ripercussioni, per l'economia, per la salute e il livello di pazienza dei cittadini, sono più generali. Nella Capitale si spende per la manutenzione dell'auto quasi 100 euro in più che a Milano.

Tra il 2015 e il 2020 sono pervenute all'amministrazione centrale oltre 24mila richieste di risarcimento di danni dovuti a buche e scarsa manutenzione. Soltanto nell'ultimo biennio, tramite il sistema unico di segnalazione di Roma Capitale, sono arrivate circa 11mila segnalazioni relative a dissesti del manto stradale, mentre tra il 2016 e il 2020 l'Adir, l'assicuratore del Campidoglio, ha dovuto liquidare per questi sinistri quasi 6 milioni di euro.

Gli esperti dicono che Roma, la città carrabile più estesa d'Europa e con una metropolitana che copre soltanto uno spicchio, sconti le poche risorse stanziate in questi anni e una serie di bandi d'appalto scritti male e quasi sempre impugnati dalle ditte non scelte. In certi anni è stata talmente una priorità politica che l'ex sindaco Virginia Raggi chiamò anche l'esercito per tapparle, facendo quasi scoppiare una crisi di governo all'epoca della compagine giallo-verde guidata da Giuseppe Conte.

E i romani? Quasi clandestinamente è nato un movimento, Tappami, che chiamando un apposito numero si sostituisce al Comune e ripara il manto stradale a proprie spese e in pochi giorni. Hanno anche ricevuto il plauso del Campidoglio. Altri romani o si affidano al vernacolo per maledire la loro classe dirigente oppure se la ridono. Hanno riso molto quando una casa motoristica, presentando il primo scooter italiano con due ruote di Roma, lanciò il claim: «Resiste anche alle buche di Roma». Ridono quando un famoso gioielliere del Centro, vendendo un elegantissimo cronografo in oro, le disse: «A signò, se lo indossa in motorino con i sanpietrini, lo deve solo buttare». E se la ridono sui social, come quando su Instagram impazzò l'hashtag #cinebuche e i romani postavano fotomontaggi dove da una crepa di viale Marconi spuntava il pesciolino Nemo.

Goliardia tipica romana che stempera i tonidi un problema così serio da esser diventato famoso in tutto il mondo.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Aprile 2022, 13:03
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