Paralizzato dalla coltellata del trapper Elia17Baby, Fabio Piu: «Avevo solo chiesto di fare meno chiasso»

La scorsa estate Piu viene aggredito alle spalle del trapper all'uscita della discoteca dove era andato con un coltello in tasca

Paralizzato dalla coltellata del trapper Elia17Baby, Fabio Piu: «Avevo solo chiesto di fare meno chiasso»

di Redazione web

Fabio Piu è paralizzato e vive sulla sedia a rotelle dopo la pugnalata ricevuta la scorsa estate in Sardegna, da Elia Di Genova, il vero nome del trapper romano Elia17Baby, che lo ha colpito con un coltello, all’uscita di una discoteca sulla spiaggia di Marinella. «Non l’avevo mai visto prima, mi ha colpito alle spalle» le parole della vittima, che prima della disabilità lavorava come guardia giurata e praticava il pugilato da dilettante, scrive il Corriere della Sera.

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«Attaccato alle spalle»

Il trapper è stato condannato a 10 anni di carcere per tentato omicidio. Un'aggressione che sarebbe scaturita dalla richiesta della vittima di comportarsi in modo civile nel locale. «C’era un gruppo di ragazzi, faceva chiasso e dava fastidio. Mi sono avvicinato e gli ho detto di smetterla...Mi ha preso alle spalle, non ha detto una parola ed è fuggito. Mi hanno portato all’ospedale di Olbia in ambulanza.

Da Olbia a Sassari, in neurochirurgia, 8 ore di intervento. Mi hanno salvato la vita», il ricordo di Fabio Piu.

Non lo conosceva

«Non l’ho mai visto né prima né dopo. Al processo eravamo a pochi metri di distanza. Se non mi avesse aggredito alle spalle, lo avrei certamente immobilizzato e disarmato» il commento pieno di amarezza di Fabio Piu, che non replica alle continue minacce ed esternazioni del trapper sui social. «Io non ho mai detto né scritto niente contro di lui. Che invece continua a provocarmi. Ma io non scendo su questo terreno».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Giugno 2023, 19:36
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