Striscione fascista a Milano, indagati otto ultrà laziali: «Numero destinato a salire». Identificato il capo
Scontri tra polizia e disoccupati prima dell'incontro con Zingaretti: 4 feriti. Il Pd: «Aspettavano De Luca»
Dal presidio si è infatti staccato un gruppo numeroso che ha imboccato viale Romagna e gli agenti sono dovuti intervenire per bloccarli. Due gli agenti contusi e due i manifestanti feriti, entrambi non gravemente, ma per un ex militare appartenente a un gruppo skinhead si è temuto il peggio quando ha perso conoscenza steso a terra, con una crisi epilettica successiva a un colpo ricevuto in testa.
Il secondo ferito è un architetto milanese, inciampato nei concitati momenti dei tafferugli, con un profondo taglio a un sopracciglio. Spetterà alla Digos ricostruire l'accaduto ma i manifestanti hanno denunciato che i feriti sono stati «manganellati durante le cariche».
A lungo il gruppo che si è staccato dal presidio in piazzale Susa è stato controllato da due cordoni delle forze di polizia che hanno poi concesso, dopo lunghe trattative condotte anche dai parlamentari di Fratelli d'Italia presenti alla manifestazione, che i militanti raggiungessero la lapide in via Paladini, che ricorda il luogo dove Ramelli venne aggredito.
Senza un corteo, ma sfilando a gruppi, i militanti di estrema destra hanno quindi srotolato un grande striscione con la scritta 'Nel loro nomè, dato che il 29 aprile si ricordano anche Enrico Pedenovi e Carlo Borsani.
Poi, davanti alla lapide, la fine della commemorazione con il consueto 'presentè e mille braccia alzate per il saluto romano. Nessun contatto c'è stato con il corteo antifascista partito da piazzale Loreto che ha visto la presenza di circa mille persone e promosso da alcune sigle della sinistra, dai comitati antifascisti, dai centri sociali, come Cantiere e Lambretta, e dal comitato Milano antifascista, antirazzista, meticcia e solidale. Ad aprire la manifestazione lo striscione: « Milano 29 aprile, nazisti no grazie».
La Procura di Milano: manifestazione fascista. La Procura di Milano ha aperto un'indagine per manifestazione fascista e manifestazione non autorizzata in relazione al corteo in cui si sono verificati tafferugli. Nell'inchiesta, coordinata da Alberto Nobili, responsabile dell'antiterrorismo milanese, e dal pm Piero Basilone e condotta dalla Digos, si prevedono molti indagati in considerazione del fatto che davanti al murale di Ramelli quasi tutti i partecipanti hanno chiamato 'il presente' e fatto il saluto romano.
Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Aprile 2019, 12:28
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