«Volantini con le mie foto nuda fuori scuola dei bambini e l'auto sfasciata: ho denunciato il mio ex 10 volte, poi ho speso 3mila euro per un investigatore»

La vittima di revenge porn a Cinisello Balsamo lamenta la lentezza della giustizia

«Volantini con le mie foto nuda fuori scuola dei bambini e l'auto sfasciata: ho denunciato il mio ex 10 volte, poi ho speso 3mila euro per un investigatore»

di Redazione web

Fogli formato A4 appesi per mesi sotto casa o fuori la scuola dei figli, con stampati su nome, cognome, profilo Instagram numero di telefono, luogo di lavoro e foto senza vestiti. Queste ultime, estrapolate da un video intimo girato a sua insaputa. Questo l'incubo in cui è finita una donna di 40 anni di Cinisello Balsamo, mamma di due bambini, vittima di revenge porn da parte di un ex fidanzato. Una relazione durata solo 9 mesi, ma che ha portato lunghi strascichi. Oggi lo stalker, italiano, 44 anni, è stato condannato dalla procura di Monza, e la donna ha raccontato la sua disavventura al Corriere della Sera.

L'investigatore privato

La vittima racconta di aver presentato, a partire dallo scorso novembre, una decina di denunce ai carabinieri ma nonostante il personale «empatico», nulla è accaduto: «Non hanno i mezzi, non hanno abbastanza pattuglie. O meglio, i tempi della giustizia, per noi comuni cittadini, sono lunghi». Per ovviare e provare a mettere fine all'incubo ha assunto un investigatore: «Sono un’impiegata, prendo 1.600 euro e ne ho spesi tremila per un detective privato; ho mutuo, i figli piccoli, sono separata, i soldi non cadono dal cielo, ho aggiunto l’ennesimo prestito ai tanti e ho pagato l’investigatore».  È stato lui a beccare l'ex fidanzato mentre distribuiva i volantini. «Li aveva messi anche davanti alle scuole dei miei piccoli...

Ormai avevo preso l’abitudine, prima di svegliarli, di camminare per Cinisello, vedere se c’erano quei maledetti fogli e farli sparire...», dice.

Le denunce

Quello che la donna lamenta sono i mancati controlli da parte delle forze dell'ordine: «Era ovvio che lo stalker fosse lui, ma nessun magistrato ha autorizzato le intercettazioni o una perquisizione per analizzargli il cellulare: sarebbe bastato un nulla e lo avrebbero bloccato. Sono una donna forte, almeno mi ritengo tale, ma ora ho attacchi di panico. Ricevo telefonate di uomini che credono sia una prostituta e domandano quanti costi». E i volantini non sono l'unico danno: l'ex fidanzato l'ha ossessionata con telefonate anonime, le ha sfasciato l'auto, ha recuperato l'indirizzo dei genitori e lasciato biglietti anche a loro. «E io intanto enunciavo, denunciavo, denunciavo... Ma per ottenere cosa? Le mie denunce... Erano in Procura, si accumulavano, ho dovuto pagare un avvocato, ottocento euro, per sollecitare che ci dessero un’occhiata... E stiamo sempre qui a invitare le donne a denunciare... Lo consiglio anch’io: denunciate. Subito. Ma proteggetevi assumendo un investigatore».


Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Aprile 2024, 10:06
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