«Woody? Lo amo da sempre. Dai suoi primi libri. A questo spettacolo prima o poi ci dovevo arrivare». Tullio Solenghi, attore di scuola solida cresciuto al Teatro Stabile di Genova sulla prosa dei classici, ha scelto da quarant’anni la comicità. La sua missione è far ridere ma non è da ridere: perché l’ironia è materia di alta qualità, va maneggiata con perizia e talento. «Dietro ogni battuta di Allen c’è l’intelligenza, la senti letteralmente lavorare». Ecco perché Dio è morto e neanche io mi sento tanto bene - in diretta streaming gratuita sul sito del Teatro No’hma questa sera e domani (ore 21) - vede Tullio Solenghi con la band Nidi Ensemble celebrare il piccolo grande genio di Manhattan: «L’ironia è una chiave preziosa per mantenere un giudizio lucido sulla realtà – spiega Solenghi – soprattutto in questo difficile periodo di pandemia. Paura e rabbia ci stanno condizionando. Le battute di Allen dai suoi primi tre libri, a cominciare da Saperla lunga, sono la linfa per guardare avanti». L’attore, storico esponente del Trio con Anna Marchesini e Massimo Lopez, si destreggia sul palco tra reading e musica, sulle note jazz che hanno “griffato” tanti film di Woody, da George Gershwin a Tommy Dorsey a Dave Brubeck, con una speciale dedica alla musica klezmer e al “faro” di Allen, il folle e surreale Groucho Marx.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Gennaio 2021, 10:11
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