Milano, il rogo nella Rsa. I ritardi sulla prima chiamata di soccorso

Controlli a tappeto nelle case di riposo da parte die pompieri. Verso i primi indagati

Milano, il rogo nella rsa. I ritardi sulla prima chiamata di soccorso

di Simona Romanò

Controlli antincendio a tappeto nelle Rsa di Milano dopo la tragedia di venerdì, quando un rogo nella “Casa per coniugi” in via Dei Cinquecento ha ucciso sei ospiti: cinque donne e un uomo da 69 a 87 anni (Nadia Rossi, Laura Blasek, Anna Garzia, Loredana Labate, Paola Castoldi, Mikhail Duci). Gravissimi altri due: è ancora intubato un 62enne, mentre una donna di 80 anni ha lasciato la rianimazione. In tutto, sono 81 i feriti.

INDAGINI Ieri, nuovo sopraluogo dei pompieri nella struttura e forse già oggi i primi iscritti nel registro degli indagati nell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, con le ipotesi di omicidio colposo, lesioni colpose e incendio colposo. Prima dovrebbero arrivare le iscrizioni per il personale presente venerdì notte, i responsabili della Rsa, gestita dalla cooperativa Proges, e della manutenzione, di proprietà del Comune. E ieri è stata anche diffusa la registrazione del primo Sos che evidenzia i troppi minuti, ovvero dieci, che sono stati necessari per chiamare i soccorsi. «Venite subito, c’è un fumo pazzesco», ha detto la portinaia nella telefonata registrata al numero di emergenza spiegando che una delle due donne nella camera 605, dove è scoppiato l’incendio, l’aveva chiamata per il fumo. «Sono andata sopra correndo per capire e ho visto al primo piano che c’era tanto fumo nella stanza.

Poi - ha aggiunto - sono scesa alla reception. Ho telefonato all’infermiere che vada a vedere. E lui mi ha detto chiama subito il 115».

GUASTO ANTINCENDIO I pompieri hanno predisposto un presidio anche per la struttura “gemella”, la Rsa Virgilio Ferrari dove sono stati trasferiti parte degli “evacuati” e che presenta lo stesso problema all’antincendio della Casa dei coniugi dove i rilevatori di fumo erano fuori uso: il bando per il ripristino è stato chiuso il 5 maggio, «poi però tutto si è fermato per l’interdittiva all’azienda vincitrice», ha già spiegato il sindaco Giuseppe Sala.

ALTRI DUBBI Le indagini si orientano sul mozzicone di sigaretta sequestrato sotto un letto della stanza 605 da dove sarebbe partito il rogo (quindi venivano incautamente distribuite sigarette) e sul personale insufficiente. Intanto, nei prossimi giorni ci sarà l’autopsia sulle vittime e il giorno dei funerali ci sarà lutto cittadino.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 10 Luglio 2023, 06:10
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