Maurizio Principato, morto il giornalista di Radio Popolare: era ricoverato dall'11 marzo dopo un incidente in bici

Morto il giornalista Maurizio Principato: era ricoverato dall'11 marzo dopo un incidente in bici

È morto Maurizio Principato, giornalista e noto speaker di Radio Popolare: aveva 54 anni ed era ricoverato a Milano dall'11 marzo scorso, dopo un brutto incidente in bici. A dare la triste notizia è stata proprio l'emittente radiofonica per cui lavorava da oltre 30 anni.

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Morto Maurizio Principato

Maurizio Principato, classe 1966, era nato a Rivarolo Canavese (Torino) ma di fatto era milanese d'adozione. La sua carriera a Radio Popolare era iniziata molto presto, nel 1988, e qui il giornalista e speaker si era fatto apprezzare per le grandi conoscenze musicali (oltre ad essere un grande appassionato, era anche un ottimo bassista) ma anche per la sua passione per i fumetti. Il 54enne era ricoverato dall'11 marzo, in seguito ad una caduta in bicicletta, ma il quadro clinico era peggiorato nei giorni scorsi.

Maurizio Principato, Radio Popolare: «Sei partito troppo presto»

I colleghi di Radio Popolare hanno voluto ricordare così Maurizio Principato: «Per molti ascoltatori eri la mattina presto o la mezzanotte del martedì [...] Per il palinsesto della radio però eri molto di più: le rubriche, da esteri a cult, le conduzioni ovunque ce ne fosse bisogno, le partenze come inviato. Per la vita della radio eri altro ancora».

«Potevi indifferentemente suonare il basso con gli Abbo, la resident band aziendale, o affettare i cocomeri alle feste di Ferragosto, oppure cercare sponsor e contratti per le trasmissioni. Tutti impegni da incastarare con quelli fuori dalla radio, e anche qui come varietà non si scherzava» - scrive ancora Claudio Agostoni a nome di tutta Radio Popolare - «Potevi presentare un volume di graphic novel, organizzare eventi sugli Abba, raccontare il fascino che ti incutevano paesi come la Norvegia o altri lembi del profondo Nord. O incantare nelle serate in cui raccontavi la vita e la musica di artisti come fossero stati tuoi compagni di scuola, per esempio eri in grado di raccontare David Bowie come se lo avessi conosciuto personalmente».

«Dietro ai microfoni sapevi trasmettere la passione per l'arte e la bellezza. Lo facevi con una voce che vorrebbero avere tutti quelli che fanno radio. E proprio la tua voce, insieme ai tuoi sorrisi e alla presenza discreta, saranno una mancanza incolmbaile» - prosegue il ricordo dei colleghi per Maurizio Principato - «Ci piace pensare che forse ora potrai farti spiegare da Frank Zappa, il tuo maestro, i segreti delle sue follie che ancora non eri riuscito a decriptare.

Dicevi spesso che "la vita è un viaggio", ma potevi anche non partire così presto».


Ultimo aggiornamento: Martedì 6 Aprile 2021, 18:02
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