Insomma, i Chemical Brothes, in arrivo domani sul palco di Milano Summer Festival all’Ippodromo, sono davvero un must. Due ragazzi inglesi, Tom Rowlands e Ed Simmons che da Manchester, loro città d’origine, sono arrivati in cima al mondo. «Suonare in un piccolo club o in un festival rock per noi non fa alcuna differenza», raccontano. Allo stesso modo non vedono alcuna differenza tra strumenti tradizionali o tastiere o consolle da deejay. «Perché dovrebbe esserci una distinzione? Noi siamo l’esempio che la musica da anni è ormai una commistione tra generi. La nostra forza è l’immaginazione. Ascoltiamo tanti nastri di deejay sconosciuti proprio per capire dove va la musica. Ogni volta che saliamo su un palco portiamo qualcosa di nuovo: aggiungiamo, togliamo, fino a raggiungere la forma perfetta del live».
Ecco allora il loro set anche a Milano, in cui anticiperanno alcuni brani dal disco in prossima uscita. Anni fa, prima di ogni loro concerto, introducevano i set con “Tomorrow Never Knows” dei Beatles: una canzone del 1966 che parlava di un “viaggio”, proprio per ribadire il loro concetto di musica senza confini. «La droga però è un problema sociale», sottolineano. «Non certo il motivo del nostro successo».
Ad aprire il loro concerto ci saranno i 2manyDjs: duo come loro di manipolatori della consolle.
Bravi, per una serata a base di grande musica elettronica.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Maggio 2019, 18:23
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