Beni per oltre 2 milioni di euro, tra cui 12 immobili tra Milano e Riccione, 4 auto compresa una Ferrari 488 Spider con targa della Repubblica di San Marino, 750.000 euro in contanti trovati in una cassetta di sicurezza e 6 orologi di pregio. È il tesoretto sequestrato a Mauro Rozza, l'ex campione italiano di body building, assolto per totale incapacità di intendere e volere, dall'omicidio della moglie uccisa nel 2009 con 60 coltellate, al padre Sergio Rozza e alla madre Antonia Maria Rosa Meanti. I tre sono indagati per aver spolpato il patrimonio di una amica di famiglia, vedova di un imprenditore e con gravi problemi psichici tali da essere dichiarata invalida al 100%.
Amica derubata
L'indagine è nata da un esposto del Banco Bpm, con cui si segnalavano «anomali movimenti di denaro effettuati nell'arco di oltre un decennio», dal 2011 al 2021, da Antonia Maria Rosa Meanti, curatrice e amica di lunga data della donna, ora 58enne, nipote di un imprenditore morto nel 2012, con gravissimi problemi psicologici per i quali non solo è stata dichiarata totalmente inabile, ma anche costretta a vivere da 30 anni in una comunità protetta.
Quasi 1,5 milioni derubati
Gli accertamenti hanno permesso di acclarare come la curatrice abbia depauperato il patrimonio con una sistematica appropriazione di somme di denaro e con la complicità del marito Sergio Rozza e del figlio Mauro accumulando una riserva notevole di denaro.
Body builder senza reddito
L'ex campione di body building, infatti, avrebbe impiegato i fondi sottratti all'amica di famiglia acquistando un immobile a Milano e diversi immobili a Riccione, effettuando numerosi viaggi verso mete esotiche presso resort esclusivi ed alimentando la propria predilezione per le auto di lusso. Proprio a lui, oltre agli orologi sequestrati e ai contanti trovati in una delle sue cassette di sicurezza, è riconducibile la Ferrari 488 Spider.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Luglio 2023, 17:21
© RIPRODUZIONE RISERVATA