«Niente affitto a Milano perché siamo una coppia gay: noi costretti a rinunciare alla casa dei nostri sogni»

I due sono rimasti senza parole quando hanno saputo il motivo per cui non avrebbero ottenuto la casa in affitto

«Niente affitto a Milano perché siamo una coppia gay: noi costretti a rinunciare alla casa dei nostri sogni»

di Redazione Web

«Ci hanno rifiutato l'affitto di un bilocale a 1.500 euro al mese solo perché siamo una coppia gay. Ci siamo sentiti sbagliati, ma vogliamo solo gli stessi diritti degli altri»: questa la denuncia di Michael Ceglia e del compagno William Picciau, partita sui social network e culminata con un'intervista al Corriere della Sera.

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Niente affitto a Milano perché gay 

«Chiediamo solo la parità dei diritti, niente di più e niente di meno, la legge e lo Stato dovrebbero tutelarci - dicono i due uomini che sono una coppia dal 2017 -. Avevamo visto un bilocale in zona Washington. Con l'intermediario dell'agenzia immobiliare, che alla fine è rimasto scioccato quanto noi, eravamo rimasti che la nostra situazione patrimoniale era in linea con quanto richiesto dai proprietari.

Lui stesso era molto ottimista, ci aspettavamo che andasse tutto per il meglio, credevamo fosse solo una formalità quella di attendere qualche giorno».

Invece «l'agenzia ha chiamato mia madre, che per prima l'aveva contattata, comunicando che i proprietari non volevano accettare la nostra proposta per la casa perché eravamo una coppia omosessuale, nonostante fossimo gli unici ad aver accolto la loro richiesta economica di 1.500 euro al mese più le spese. Mia madre mi ha chiamato in lacrime e subito dopo ho ricevuto una telefonata simile da mia sorella, scioccata per questa discriminazione», sottolinea Michael.

Vi era già capitato in passato di ricevere un trattamento simile? «Nel 2019 ero stato scartato per un lavoro in una casa di moda importante perché ritenuto 'troppo gay'», quindi ho reagito più freddamente. «Mio marito invece, al quale non era mai capitato, si è arrabbiato molto. Ci siamo sentiti sbagliati e abbiamo deciso di raccontare la nostra storia per far capire quanta strada ci sia ancora da fare in materia di diritti».

Cosa si sentirebbe di dire al proprietario se lo avesse davanti? «Che essere gay non è una moda come purtroppo viene ancora troppo spesso detto. Siamo solo una coppia che stava già fantasticando sul trasloco e sulla loro nuova casa e che invece ha dovuto fare i conti con una discriminazione che nel 2023, in una città come Milano, sinceramente ci ha stupito».


Ultimo aggiornamento: Domenica 2 Luglio 2023, 20:02
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