Meno di un anno per mettere a punto il vaccino è un record, ma per la scienza la sfida è solo all'inizio. Il virus ha dimostrato la sua capacità di cercare vie alternative attraverso le mutazioni e il pericolo delle varianti presenti in diverse parti del mondo non lascia dormire sonni tranquilli: da quella inglese a quella brasiliana fino alla sudafricana. Tutte hanno mostrato una trasmissibilità più elevata, le ultime due potrebbero essere in grado di reinfettare i guariti.
Al momento - secondo quanto riportato nelle nuova faq stilate dall'Istituto superiore di sanità - le misure di prevenzione al contagio «rimangono quelle già in uso: mascherine, distanziamento sociale e igiene delle mani».
Nel frattempo i numeri del virus nel nostro Paese hanno registrato una flessione settimanale del contagio: 83.734 nuovi casi negli ultimi sette giorni (circa 2500 in mesi rispetto alla settimana scorsa) e 2.757 decessi nello stesso periodo (298 in meno). Ieri il bollettino ha contato 11.641 positivi e 270 morti mentre in area ospedaliera sono 142 in meno i posti letto occupati nei reparti ordinari e tre in meno in terapia intensiva.
Sul tema varianti l'Iss ha affrontato la questione vaccini: «Al momento sembrano essere pienamente efficaci sulla variante inglese, mentre per quella sudafricana e quella brasiliana potrebbe esserci una diminuzione nell'efficacia», si legge.
In particolare AstraZeneca, che arriva oggi in Italia per dare il via a una nuova fase di somministrazioni (per la fascia d'età 18-55), sembra aver riscontrato effetti ridotti contro la variante sudafricana, almeno secondo i risultati dei primi studi e test realizzati dalla stessa azienda.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Febbraio 2021, 13:25
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