Michele, il pizzaiolo sconfitto dal male a 32 anni: super tifoso del Napoli, si era sposato lo scorso giugno

Ragazzo di 32 anni muore, tre comunità lo ricordano con affetto

Michele, il pizzaiolo sconfitto dal male a 32 anni: super tifoso del Napoli, si era sposato lo scorso giugno

di redazione web

«Ti ricorderemo sempre per il tuo sorriso contagioso, per la tua bontà e positività. Eri proprio un bravo ragazzo». Tre comunità in lutto per la morte di Michele Apuzzo, 32 anni, vinto dal male. A piangerlo sono Sernaglia (Treviso), dove il giovane risiedeva, Conegliano (Treviso), qui lavorava alla pizzeria “Panta Rei” di viale Italia, e Agerola, comune campano in cui era cresciuto e con il quale era sempre rimasto fortemente legato. «Agerola ricorderà Michele come un giovane eccezionale, sempre gentile e sorridente. Un vero lavoratore instancabile e grande tifoso del Napoli» alcune delle parole affidate a un post su Facebook da “La Voce di Agerola” che ricorda con una foto Michele sorridente mentre issa con orgoglio lo striscione del Napoli campione d’Italia.

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L’ultimo saluto 

Lascia la moglie Susanna, sposata a giugno, il fratello Giuliano, il papà Vincenzo, parenti e amici. Lunedì, alle 15.30 nella chiesa di Sernaglia, viene celebrato il funerale, quindi il feretro verrà cremato. Per volontà della famiglia non fiori, ma opere di bene. Dalla Campania da ragazzo era arrivato in Veneto e a Vittorio Veneto Michele aveva frequentato l’istituto alberghiero “Beltrame”. Fin da subito aveva lavorato come pizzaiolo e per un periodo aveva avuto anche una sua pizzeria. Poi l’impiego alla “Panta Rei”.

A gennaio Michele aveva dedicato un post su Facebook ai donatori di sangue, esprimendo il suo personale grazie mentre già stava affrontando la malattia.

 


Il messaggio 


«Ho sempre voluto diventare un donatore di sangue, pensando a quante persone avrei potuto essere d’aiuto con un gesto tanto semplice, quanto pieno d’amore verso la vita. Purtroppo le avversità degli ultimi 4 anni me l’hanno impedito, non avendone abbastanza nemmeno per il mio corpo, che continuamente mi mette alla prova – aveva scritto consapevole che il male gli aveva minato il corpo, ma non la sua grande voglia di vivere - E proprio oggi mi ritrovo ad aver bisogno, per la prima volta, di questa sacca di sangue che qualcuno ha donato, regalando a chissà quante altre persone in difficoltà come me un momento di riflessione e di gratitudine profonda. Questo post lo faccio con il cuore in mano per ringraziare tutti i donatori, di sangue o di organi. Io vi sono grato». Parole che avevano toccato il cuore di molte persone, quelle persone che in questi mesi gli sono sempre state a fianco in questa lotta impari. In tanti ricordano Michele in queste ore per esser stato un guerriero, un uomo dal cuore tenero, dai valori rari ed autentici


Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Ottobre 2023, 22:48
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