«Dormivo in stazione, avevo paura di morire. Ora ho un posto fisso e mi sento in paradiso. Quando ho firmato ho pianto»

L'uomo è arrivato due anni fa in Italia dopo un lungo viaggio in mare su un barcone insieme ad altri centinaia di migranti

«Dormivo in stazione, avevo paura di morire. Ora ho un posto fisso e mi sento in paradiso. Quando ho firmato ho pianto»

di Serena De Santis

Una storia a lieto fine che, al giorno d'oggi, facciamo fatica a leggere. È quella di Mamdouh Assan, un uomo di 37 anni di origine egiziana, che è arrivato in Italia due anni e mezzo fa dopo aver attraversato il mare con un barcone. Un viaggio a cui non sempre le persone riescono a sopravvivere. Fino a pochi mesi fa Assan dormiva sul pavimento della stazione di Reggio Emilia fino a quando, dopo mesi di ricerca per trovare un lavoro, non è riuscito a firmare un contratto a tempo indeterminato con una ditta di cartongessi a Sassuolo.

L'arrivo di Assan in Italia

«Ho attraversato l’inferno e adesso mi sento come in paradiso. Dalla vita di strada a un contratto di lavoro a tempo indeterminato, mi sembra un sogno. Ho dormito all’aperto, ho lottato per sopravvivere, ho veramente toccato il fondo», ha dichiarato al Resto del Carlino. Il 37enne è arrivato nel nostro Paese due anni fa, approdando sulle coste su un barcone durante un lungo viaggio in mare. Era uno di loro, uno di quelli che non sapeva come andare avanti e che ogni giorno trovava un espediente per cercare di sopravvivere senza un lavoro. Non conosceva nessuno. «Cercavo sempre lavoro, ma non si trovava niente. Non bevevo, non fumavo, non mi drogavo - ha spiegato - per lavarmi andavo in moschea. Poi un giorno mi hanno dato il numero di Maria, da allora la mia vita è cambiata. Non volevo denaro, ma soltanto lavorare per guadagnarmeli».

Ad aiutarlo è stata, appunto, Maria Diletto, la presidente dell'Onlus La Nuova Luce, un'associazione che aiuta ogni giorno i senzatetto. Grazie a lei Assan è riuscito a ottenere un periodo di prova in una ditta che fabbrica i cartongessi con sede a Sassuolo, in provincia di Modena.

L'assunzione a tempo indeterminato

Dopo il periodo di prova, l'azienda gli ha proposto un contratto a tempo indeterminato che gli permetterà di aiutare la propria famiglia, rimasta in Egitto, e grazie al quale è riuscito a trovare in Italia una casa in cui dormire al caldo.

Un sogno per lui, visto che per mesi e mesi ha dormito all'interno di una stazione, cercando di coprirsi con le coperte che trovava nei secchi della spazzatura e lottando con gli altri senzatetto che provavano a rubargli lo zaino. L'unico bene che aveva. «Quando ho firmato - ha raccontato - mi sono messo a piangere e se ci penso ancora oggi non riesco a crederci. Ho un tetto sopra alla testa, vivo in un appartamento condiviso con altre persone. Vado al lavoro a Modena o Sassuolo, di solito col treno o con l'autobus, mi alzo alle 5 di mattina e torno alle 6 o alle 7 di sera. Guadagno 1.500 euro ma ne mando 900 alla mia famiglia, che ne ha bisogno. Mi sento sempre povero, ma ricco dentro».

Quando racconta la sua vita, come riporta il Resto del Carlino, non riesce a trattenere le lacrime. L'emozione è così tanta che lo travolge. Oggi continua ad aiutare l'associazione la Nuova Luce, portando vestiti e coperte a chi ne ha bisogno, e sogna di rivedere la sua famiglia. «Il mio desiderio più grande è che la mia famiglia mi raggiunga qui. Ho tre figli, dei quali una di due anni che non ho mai visto - ha concluso - Non vedo l'ora di poterla tenere in braccio».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Aprile 2024, 17:32
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