L'Università dei maschi: sette docenti ordinari su 10 sono uomini. E le scienze non attirano le studentesse

Lo studio sul gap di genere negli atenei. È donna solo il 38% dei laureati in materie tecniche

L'Università dei maschi: sette docenti ordinari su 10 sono uomini. E le scienze non attirano le studentesse

di Lorena Loiacono

Un divario duro a morire, quello che vede le donne restare indietro nello studio delle materie tecnico scientifiche e nella carriera universitaria. A dimostrarlo è un’indagine dell’Anvur, l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, dal titolo “Analisi di genere” da cui emerge che in dieci anni la quota di studentesse che ha abbracciato lo studio delle materie cosiddette Stem, vale a dire scienze, tecnica, ingegneria e matematica, è rimasta ferma al palo nonostante i tentativi di ridurre il divario con i maschi.

DIVARIO DI GENERE. Nell’anno accademico 2011-2012 la le immatricolazioni femminili nelle facoltà tecniche e scientifiche erano il 39,3% esattamente come nel 2021-2022, in questi dieci anni c’è stato anche un calo, registrato nel 2016-2017, fino al 38,01. Niente da fare, quindi, le matricole donne restano invece salde nell’area umanistica dove raggiungono il 78,2%, proprio come 10 anni fa.

DIVARIO GEOGRAFICO. Per le Stem esiste poi una forte differenza anche da regione a regione: si è registrato un incremento significativo nelle immatricolazioni delle donne nel 2021/22 rispetto al 2011/12 al Nord Ovest, con il 32% in più di donne e il 255 di uomini, al Nord-Est il 29% in più di donne e il 25% di uomini mentre nelle regioni del Centro l’aumento è stato del 18% sia per le donne che per gli uomini e nelle Isole del 30% in entrambi i sessi.

Al Sud invece l’incremento è stato solo maschile, pari al 16%.

CARRIERA AL PALO. Il divario si evidenzia non solo tra i banchi ma anche in cattedra: tra i ricercatori le donne rappresentano la metà, il 49%, ma la differenza si accentua con il crescere del ruolo visto che tra i professori associati scendono al 42,3% e tra gli ordinari arrivano addirittura al 27%. «Le donne - dichiara Alessandra Celletti, vice presidente Anvur - hanno maggiori opportunità all’inizio del percorso universitario, ma minori possibilità di realizzazione ai vertici della carriera accademica. Le percentuali di donne immatricolate sono maggiori di quelle degli uomini, si prosegue con un sostanziale equilibrio nei ruoli di dottore di ricerca e assegnista, per iniziare una divaricazione nei ruoli di professore e una notevole differenza percentuale tra uomini e donne nel ruolo di Rettore e Rettrice».

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Gennaio 2024, 08:25
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