Nel motivare la richiesta di rescindere il contratto con la casa editrice, Comune di Torino e Regione Piemonte ricordano che la situazione creatasi «rende impossibile lo svolgimento della prevista lezione agli studenti di Halina Birenbaum, sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti», e «le forti criticità e preoccupazioni espresse dagli espositori in relazione alla presenza e al posizionamento dello stand di AltaForte».
«È una richiesta assurda, abbiamo pagato lo stand e siamo giustamente al Salone del Libro.
Se dovessero rescindere il contratto, faremo causa. E, ovviamente, la vinceremo». Francesco Polacchi, editore di Altaforte, commenta così la richiesta di Città di Torino e Regione Piemonte agli organizzatori della buchmesse di rescindere il contratto con la sua casa editrice, vicina a Casapound. «Non so perché è stata fatta questa richiesta - afferma - Non siamo né razzisti né antisemiti e vogliamo confrontarci con gli altri».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Maggio 2019, 21:56
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