Ora Roma ha paura. Gli arresti di ieri - compresi quelli dei leader neofascisti Castellino e Fiore - non depotenziano un movimento rabbioso e fuori controllo che è stato capace in un solo pomeriggio di devastare il centro della Capitale. Rieccheggia ancora quell’arringa lanciata da Castellino sul palco di piazza del Popolo, «Oggi ci prendiamo Roma». E quella che comincia è una settimana che fa accendere tutte le spie d’allarme del Viminale. Che ora prepara una grande mobilitazione di forze di polizia per evitare il ripetersi di quanto accaduto sabato.
I servizi d’intelligence hanno avuto la conferma - da un attento monitoraggio dei gruppi No Vax e No Green pass attivi su Telegram - che le falangi più estremiste si stanno riorganizzando per tornare a incendiare la piazza, con manifestazioni e cortei spontanei. L’organizzazione delle proteste viaggia ormai solo su chat e social. Ed è lì che vanno prese le contromisure: la questione sarà al centro del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato per mercoledì dalla ministra dell’Interno Lamorgese. L’attenzione della Digos è soprattutto per la giornata di venerdì 15: una data molto più che simbolica, perché è quella dell’entrata in vigore dell’obbligo di green pass sui luoghi di lavoro, sia pubblici che privati.
Ma all’orizzonte si profila un altro appuntamento che potrebbe essere sfruttato da ribalta - anche internazionale - dagli estremisti: la riunione del G20 prevista per sabato 30, che porterà alla Nuvola dell’Eur i capi di Stato mondiali. Un’occasione che i nuovi barbari potrebbero sfruttare per incendiare di nuovo la Città Eterna.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Ottobre 2021, 06:00
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