Riccardo Antimiani, il fotografo dell'Ansa che ha immortalato il baciamano del carabiniere a Ilaria Cucchi

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di Simone Pierini
È stato il fotografo dell’Ansa Riccardo Antimiani a immortalare il baciamano del carabiniere a Ilaria Cucchi. Una foto che ha fatto il giro delle prime pagine dei giornali d’Italia e non solo. Un gesto semplice, un’immagine simbolo che chiude una storia lunga dieci anni. Quella della morte di Stefano Cucchi. È stata scattata giovedì sera, subito dopo la lettura della sentenza del processo che ha condannato a 12 anni di carcere due carabinieri per omicidio preterintenzionale. È stato lui a premere il bottone che ha raccontato questo atto di gentilezza, così puro. Una storia, la sua, fatta di rincorse dietro alla notizia. Una passione per il fotogiornalismo, ancor prima che per la fotografia. Oggi ha 47 anni e quello scatto è ciò che gli rimarrà impresso per la vita. L’emozione di un attimo, la fortuna - come da lui stesso ammesso - di essere al posto giusto al momento giusto.

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Riccardo Antimiani è nato a Cles, in provincia di Trento, un po’ per caso. Perché i suoi genitori sono romani e lui a Roma è cresciuto sin dai primi sospiri. Vive a Monte Mario ed è tifoso della Roma. Si è laureato in economia e in quel settore ha mosso i suoi primi passi nel mondo del lavoro, che non prevedeva lenti e obiettivi. Poi l’impegno nella realtà delle Ong e delle cooperazioni. Quindi la scelta di vita, seguendo la sua passione. Una professione nata nei primi anni 2000. Insieme a un gruppo di ragazzi la prima sfida. Nel 2003, che sembra ieri ma che è ormai lontano sedici anni, aprono un’agenzia di nome Eidon. Da lì è partito tutto. Le prime soddisfazioni, le prime foto apparse sui giornali. Alcune delle quali anche oltre i confini italiani. Poi l’inizio di una collaborazione con l’Ansa, fino agli ultimi due anni quando l’impegno è divenuto in forma esclusiva.



«Ci troviamo a fare un po’ di tutto», spiega parlando del suo lavoro, con la voce di chi ama con forza ciò che fa. Dalle partite di Roma e Lazio allo stadio Olimpico alle aule di Rebibbia e piazzale Clodio. E parla sempre al plurale, perché i fotoreporter sono questo. Un gruppo di lavoro, seppur spesso in concorrenza. Ma leale. Sanno che dietro a una foto c’è un uomo che spesso non viene fuori, che resta trincerato dietro la sua lente.

«Sono stato fortunato», dice - e precisa più volte - parlando di quello scatto che lo ha fatto emozionare. «È stato improvviso - racconta - dopo la sentenza c’è stato l’assalto a Ilaria e Anselmo. Abbiamo visto il Carabiniere che si avvicinava a stringere la mano a Ilaria, nessuno si aspettava quel gesto, il baciamano. Per fortuna io stavo lì, come altri colleghi. È stato un attimo. Un gesto molto significativo in un momento di grande emozione».
Ultimo aggiornamento: Sabato 16 Novembre 2019, 08:02
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