Papa Francesco: «Fermare i venti di guerra, ci sia scambio di tutti i prigionieri. Tregua per Gaza»

Il Pontefice arrivato in sedia a rotelle presiede la messa

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di Redazione web

Papa Francesco è arrivato in sedia a rotelle in piazza San Pietro e ha preso posto sulla poltrona nel sagrato della Basilica di San Pietro dove presiede la messa di Pasqua alla quale partecipano fedeli da tutto il mondo. Circa 60mila le presenze stimate dal Vaticano. La presenza del Pontefice non era scontata, poiché era apparso affaticato nell'impegnativa settimana dei riti pasquali. Al termine della messa della Domenica di Pasqua sul sagrato vaticano, papa Francesco è salito sulla 'papamobile' aperta e ha fatto il giro tra i vari settori di Piazza San Pietro per salutare e benedire le decine di migliaia di pellegrini presenti, che lo acclamavano a gran voce. Il Papa per un tratto ha anche 'sconfinato' dal territorio vaticano, attraversando Piazza Pio XII e la prima parte di Via della Conciliazione, per salutare da vicino anche i fedeli che lo attendevano oltre le transenne. 

 

Il messaggio Urbi et Orbi

Alle 12, Francesco ha pronunciato il Messaggio pasquale e la Benedizione 'Urbi et Orbi' dalla Loggia centrale della Basilica. «La Chiesa rivive lo stupore delle donne che andarono al sepolcro all'alba del primo giorno della settimana. La tomba di Gesù era stata chiusa con una grossa pietra; e così anche oggi massi pesanti, troppo pesanti chiudono le speranze dell'umanità: il masso della guerra, il masso delle crisi umanitarie, il masso delle violazioni dei diritti umani, il masso della tratta di persone umane, e altri ancora». Così il Papa nel Messaggio pasquale 'Urbi et Orbi'. «Anche noi, come le donne discepole di Gesù, ci chiediamo l'un l'altro: 'Chi ci farà rotolare via queste pietre?' (cfr Mc 16,3) - ha proseguito -. Ed ecco la scoperta del mattino di Pasqua: la pietra, quella pietra così grande, è stata già fatta rotolare. Lo stupore delle donne è il nostro stupore: la tomba di Gesù è aperta ed è vuota!». «Da qui comincia tutto - ha aggiunto Francesco -. Attraverso quel sepolcro vuoto passa la via nuova, quella che nessuno di noi ma solo Dio ha potuto aprire: la via della vita in mezzo alla morte, la via della pace in mezzo alla guerra, la via della riconciliazione in mezzo all'odio, la via della fraternità in mezzo all'inimicizia». 

L'appello per la pace

«Oggi volgiamo anzitutto lo sguardo verso la Città Santa di Gerusalemme, testimone del mistero della passione, morte e risurrezione di Gesù e a tutte le comunità cristiane della Terra Santa. Il mio pensiero va soprattutto alle vittime dei tanti conflitti che sono in corso nel mondo, a cominciare da quelli in Israele e Palestina, e in Ucraina.

Cristo Risorto apra una via di pace per le martoriate popolazioni di quelle regioni», ha continuato.  «Mentre invito al rispetto dei principi del diritto internazionale, auspico uno scambio generale di tutti i prigionieri tra Russia e Ucraina: tutti per tutti! Inoltre, faccio nuovamente appello a che sia garantita la possibilità di accesso agli aiuti umanitari a Gaza, esortando nuovamente a un pronto rilascio degli ostaggi rapiti il 7 ottobre scorso e a un immediato cessate-il-fuoco nella Striscia». Così il Papa nel Messaggio pasquale 'Urbi et Orbi', salutato da un forte applauso dei presenti in Piazza San Pietro. «Non permettiamo che le ostilità in atto continuino ad avere gravi ripercussioni sulla popolazione civile, ormai stremata, e soprattutto sui bambini - ha continuato -. Quanta sofferenza vediamo negli occhi dei bambini. Hanno dimenticato di sorridere i bambini in quelle terre di guerra. Con il loro sguardo ci chiedono: perché? Perché tanta morte? Perché tanta distruzione? La guerra è sempre un'assurdità e una sconfitta! Non lasciamo che venti di guerra sempre più forti spirino sull'Europa e sul Mediterraneo. Non si ceda alla logica delle armi e del riarmo. La pace non si costruisce mai con le armi, ma tendendo le mani e aprendo i cuori».

Come sta Papa Francesco

La rinuncia all'ultimo momento a presenziare alla Via Crucis dal Colosseo nel Venerdì Santo, annunciata dalla sala stampa vaticana solo poco prima dell'inizio del rito, ha lasciato i fedeli delusi, ma soprattutto preoccupati per la salute di Papa Francesco. La sua assenza, ha seguito la processione da Santa Marta, è stata motivata dalla volontà di non esporsi a freddo e umidità serali, che avrebbero potuto aggravare lo stato fisico del Pontefice negli ultimi tempi vittima di forti stati influenzali. 

La Veglia pasquale

A rasserenare gli animi, il ritorno di Francesco sabato sera. Il Papa ha presieduto, come previsto, la Veglia pasquale. Ha fatto il suo ingresso a San Pietro spinto sulla sedia a rotelle, pur con la voce a tratti flebile e dall'andamento un po' faticoso, ha anche letto la sua omelia. Un segno positivo nelle faticose giornate dei riti pasquali in cui ognuno è pronto a cogliere segnali per valutare il suo stato di "affaticamento" o di buona salute.

La salute

Probabilmente la decisione di riposare venerdì sera, presa in extremis "per conservare la salute in vista della Veglia di domani e della Santa Messa della domenica di Pasqua", come ha comunicato la Sala stampa vaticana, ha deposto a favore di un minore stress fisico e di una migliore prevenzione dei malanni di stagione, che negli ultimi tempi hanno un po' perseguitato l'87enne Pontefice. Del resto anche l'anno scorso Francesco aveva disertato la Via Crucis al Colosseo, causa il "freddo intenso", anche se con un maggior preavviso fin dal primo pomeriggio. 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Aprile 2024, 15:17
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