Napoli, apre l'Università a Scampia. La bimba al Rettore: «Voglio fare la dottoressa». E lui: «Verrai qui»

Napoli, apre l'Università a Scampia. La bimba al Rettore: «Voglio fare la dottoressa». E lui: «Verrai qui»

di Mario Fabbroni

Serena sfugge alla mamma e, come solo una bimba di 5 anni può fare, va dritta tra le braccia del Rettore dell'Università Federico II, Matteo Lorito. "Sei tu il capo? Io voglio fare la dottoressa". 

Siamo a Napoli, quartiere Scampia. Quello che finora l'Italia ha conosciuto solo attraverso le più efferate cronache di agguati e arresti: lo spaccio della droga, le Vele prima costruite come un vanto architettonico e poi declassate al rango di spettrali case dei pusher, la sanguinaria faida tra i camorristi guidati dal boss Ciruzzo o' milionario e gli scissionisti arrivati dalla Spagna per rovesciare il Sistema. La fiction "Gomorra" ne ha raccontato ogni aspetto, più della cruda realtà. 

Serena scivola tra le maglie dei controlli, chiede una rassicurazione per il suo futuro. Davanti casa della bimba, infatti,  ora sorge la nuova sede dell'università pubblica più antica del mondo, che il re svevo Federico II fondò 800 anni fa (la ricorrenza nel 2024). Dopo quella nella periferia orientale della città (San Giovanni a Teduccio, dove c'è l'Academy della Apple), ecco aule e laboratori nel cuore della zona occidentale. 

Il Rettore prende per mano Serena: l'inaugurazione della Federico II a Scampia in fondo sembra fatta apposta per la bambina di 5 anni che sogna di guarire il mondo. Entrano insieme, lui l'accompagna nell'aula magna da 520 posti e in qualcuna delle 33 aule costruite per gli studenti delle lauree triennali nelle professioni sanitarie e delle lauree magistrali (in tutto gli iscritti saranno 2660). Gli "ohhhhh" meravigliati sono forse il miglior commento alla nuova opera, la mamma della piccola prova a scusarsi ma al Rettore piace l'idea di offrire certezze al pensiero fisso di una bimba che non ha neppure iniziato le elementari e già vorrebbe essere all'università. 

Storie di una Napoli spesso dimenticata, che invece reagisce come non ti aspetti di fronte all'arrivo di un simbolo delle Istituzioni che non siano commissariati e sirene delle forze dell'ordine.

Come quella di Flora Agozzino, che ha resistito 14 anni con il suo mini market (praticamente l'unico negozio aperto in questa parte di quartiere) nella speranza che l'università finalmente aprisse.

Forse non ci sperava più, invece il gran giorno è arrivato. Flora ringrazia, invita il Rettore tra la merce in vendita, ottiene l'assicurazione che la Federico II farà come a San Giovanni a Teduccio: niente vendite dentro la struttura (7 piani, di cui 2 interrati), verrà esaltato il tessuto commerciale esterno. 

Così inizia l'avventura a Scampia. Nelle prossime ore si vedranno gli studenti che avranno scelto una delle lauree triennali delle lauree triennali (Dietistica, Fisioterapia, Igiene Dentale, Infermieristica, Infermieristica pediatrica, Logopedia, Ortottica ed Assistenza Oftalmologica, Ostetricia, Tecniche Audiometriche, Tecniche Audioprotesiche, Tecniche di Laboratorio Biomedico, Tecniche di Neurofisiopatologia, Tecniche di Radiologia medica per immagini e Radioterapia, Tecniche Ortopediche,Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare) oppure delle lauree magistrali (Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie, Scienze delle Professioni Sanitarie Tecniche Diagnostiche, Scienze delle Professioni Sanitarie Tecniche Assistenziali, Scienze delle Professioni Sanitarie della Prevenzione e Nutrizione umana). Chissà quale tra queste strade formative percorrerà la piccola Serena. 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 21 Ottobre 2022, 18:45
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