Migranti, sbarchi record a Lampedusa: hotspot al collasso. L'ira del governo contro Bruxelles: «Un atto di guerra»

Tragedia al molo, annegato un neonato di 5 mesi

Video

di Mario Landi

Continuano senza sosta gli sbarchi a Lampedusa e la tensione sale alle stelle. Momenti di paura al porto, dove agenti della Guardia di Finanza hanno cercato di contenere le centinaia di migranti che chiedevano di lasciare il molo, effettuando anche una carica di alleggerimento.

Meloni: «Draghi nell'Ue? Autorevole, può avere occhio di riguardo per l'Italia». E sui migranti: «Vanno fermati arrivi»

Francesca salva 4 migranti mentre è in mare sulla barca con gli zii: «Non siamo eroi, siamo soltanto esseri umani»

Sbarchi, emergenza Lampedusa

La situazione resta drammatica sull'isola con quasi settemila migranti (più del totale degli abitanti di Lampedusa, che conta seimila residenti) in un hotspot di nuovo al collasso. Il sindaco Filippo Mannino, ha proclamato lo «stato di emergenza» dopo che un gruppo di lampedusani ha dato vita a un sit-in davanti al Municipio e ha poi partecipato al consiglio comunale che era stato convocato con altri punti all'ordine del giorno. Anche il parroco dell'isola, don Carmelo Rizzo, ha lanciato l'allarme: «La situazione è tragica, drammatica, apocalittica.

A Lampedusa non si smaltisce nemmeno la spazzatura, l'acqua per l'isola arriva dalla terraferma. La Croce Rossa ha scorte, ma se arrivano in 3.400 al giorno, tra di loro litigano anche per l'acqua. Siamo tutti in allerta e anche il vescovo è costernato».

 

Neonato annegato


E mentre gli sbarchi si susseguono, continuano a registrarsi tragedie in mare. Un neonato di 5 mesi è annegato, quando la barca su cui si trovava con la mamma - una minorenne della Guinea che viaggiava con altre 45 persone - si è rovesciata. Salvo invece un altro gruppo di naufraghi, anche loro finiti in acqua dopo che la loro barca ha urtato gli scogli nella zona della Tabaccara.

Il governo contro Bruxelles


La politica, però, continua a mostrarsi impotente. Dopo lo stop agli ingressi dall'Italia da parte di Germania e Francia, la presidente dell'Europarlamento, Roberta Metsola, ha ribadito: «Le soluzioni non possono essere nazionali». E in Italia divampa la polemica, con il governo che chiama in causa Bruxelles. Il vicepremier Salvini va all'attacco: «Quando ti arrivano 120 mezzi (che sbarcano migranti, ndr) non è un episodio spontaneo, ma è un atto di guerra». Parole subito stigmatizzate dall'opposizione. «Usare la parola "atto di guerra" è inaccettabile, Salvini ci copre di ridicolo», ribatte il leader di Azione, Carlo Calenda. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, invece, chiede all'Europa che «faccia sul serio la sua parte» e definisce il patto di Dublino «non più attuabile».


riproduzione riservata ®


Ultimo aggiornamento: Sabato 23 Settembre 2023, 12:10
© RIPRODUZIONE RISERVATA