Migranti, giudici liberano un ospite del centro di Pozzallo: «Il nuovo decreto è illegittimo». Il governo farà ricorso

Accolto il ricorso di un migrante inizialmente sbarcato a Lampedusa

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di Redazione web

Il tribunale di Catania ha accolto il ricorso di un migrante, sbarcato a metà settembre a Lampedusa e poi portato nel nuovo centro di Pozzallo, giudicando il recente decreto del governo «illegittimo in più parti».

«La normativa interna incompatibile con quella dell'Unione va disapplicata dal giudice nazionale e il provvedimento del questore non è corredato da idonea motivazione perchè difetta ogni valutazione su base individuale delle esigenze di protezione manifestate, nonché della necessità e proporzionalità della misura in relazione alla possibilità di applicare misure meno coercitive»: sono alcune delle argomentazioni contenute nel provvedimento con le quali il giudice civile di Catania non ha convalidato il trattenimento di un cittadino tunisino, ritenendolo illegittimo. «Deve infatti escludersi - spiega la giudice - che la mera provenienza del richiedente asilo da Paese di origine sicuro possa automaticamente privare il suddetto richiedente del diritto a fare ingresso nel territorio italiano per richiedere protezione internazionale».

Per il magistrato il decreto del governo «prevedendo che la garanzia finanziaria (chiesta al migrante per evitare il trattenimento cdr) sia idonea quando l'importo fissato possa garantire allo straniero, per il periodo massimo di trattenimento, pari a quattro settimane (ventotto giorni), la disponibilità di un alloggio adeguato sul territorio nazionale, della somma occorrente al rimpatrio e di mezzi di sussistenza minimi necessari, determinando in 4938,00 euro l'importo per la prestazione della garanzia finanziaria per l'anno 2023, da versare in un'unica soluzione mediante fideiussione bancaria o polizza fideiussoria assicurativa, e precludendo la possibilità che esso sia versato da terzi, non è compatibile con gli articoli 8 e 9 della direttiva 2013/33, come interpretati dalla Corte di Giustizia».

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Il governo impugnerà la decisione

A quanto si apprende, il ministero dell'Interno impugnerà il provvedimento del Tribunale di Catania che ha negato la convalida del trattenimento di un migrante irregolare: la fondatezza dei richiami giuridici contenuti nel provvedimento sarà quindi sottoposta al vaglio di altro giudice.

Salvini: «Europa si svegli»

«Sull'immigrazione è ora che l'Europa si svegli: un intervento navale europeo, un presidio navale europeo, un blocco navale europeo che salvi vite, contrasti i trafficanti e protegga i confini europei e italiani è necessario.

Siamo un governo con le idee chiare e vedrete che ci arriveranno prima o poi», ha detto intanto il vice presidente del Consiglio, Matteo Salvini, parlando con i giornalisti a Perugia dove ha partecipato al congresso regionale della Lega.

Incendio sul traghetto dei migranti

Il traghetto Cossyra, nella cui sala macchine ieri sera è scoppiato un incendio, è ancora in mare aperto: a 5 miglia a Sud da Linosa. Sulla nave vi sono ancora i 27 membri dell'equipaggio. Il traghetto, impossibilitato a proseguire la navigazione, verrà rimorchiato in porto nelle prossime ore. Fino ad allora - rendono noto dal centro operativo nazionale della Guardia costiera - la motovedetta Cp291 rimarrà in assistenza. Il traghetto di linea Cossyra è fuori servizio e stasera, tranne soluzioni dell'utim'ora, non ci saranno imbarcazioni per effettuare il collegamento fra Lampedusa-Linosa e Porto Empedocle. Oggi scade inoltre il noleggio del Galaxy, il traghetto utilizzato la mattina da Lampedusa. Al suo posto, alle ore 23, da Porto Empedocle mollerà l'ancora il Paolo Veronese.

Fdi: scelta politica e ideologica

«Il tribunale di Catania, non convalidando il trattenimento dei quattro tunisini soggetti alle nuove procedure accelerate di frontiera disposte dal governo, ha assunto delle decisioni politiche e ideologiche. Le ordinanze appaiono infatti poco ancorate al quadro normativo vigente e immagino che saranno impugnate dall'avvocatura dello Stato. Spiace dover constatare come ancora una volta si pieghi il diritto all'ideologia. Le sentenze sconfessano non solo e non tanto il decreto del governo, ma la normativa europea su cui il decreto poggia». Lo dichiara la deputata di FdI, Sara Kelany, responsabile del Dipartimento immigrazione.


Ultimo aggiornamento: Sabato 30 Settembre 2023, 15:11
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