La moglie rapisce il figlio e lo porta in Ucraina, dopo due anni Gennaro potrebbe riabbracciare il bimbo

La moglie rapisce il figlio e lo porta in Ucraina, dopo due anni Gennaro potrebbe riabbracciare il bimbo
Da anni si batte per poter vedere il figlio e ora sembra esserci uno spiraglio di luce. Gennaro Palumbo, 35enne di Nola (Napoli), la cui compagna gli ha sottratto il figlio portandolo nel suo paese di origine, l'Ucraina, potrebbe dopo due anni di dure battaglie legali poter riabbracciare Salvatore, che ha appena 4 anni. 

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Il legale di Palumbo, l'avvocato Roberta Foglia Manzillo, infatti, ha ottenuto dal Tribunale dei Minorenni di Napoli che il piccolo - di cui si persero le tracce il 29 gennaio 2017 - torni in Italia, il prossimo giugno, per essere ascoltato dai magistrati italiani. Gennaro si rivolse all'autorità centrale e anche al Tribunale in Ucraina che però dispose, con una rogatoria internazionale, l'ascolto di ben 13 testimoni, determinando un notevole allungamento dei tempi. Il padre di Salvatore, con l'avvocato Manzillo, presentò istanza al Tribunale per i Minorenni di Napoli che dopo avere esaminato attentamente il caso si è ritenuto competente a decidere sulla decadenza dalla potestà genitoriale della madre, come richiesto dal legale del padre, e disposto l'ascolto del piccolo Salvatore il quale quindi dovrà ora essere sentito dai magistrati italiani.

Se non ci saranno altri intoppi Gennaro, dopo due e mezzo, potrà riabbracciare il figlio. Il timore è che la madre possa disattendere l'ordine del giudice italiano. In questo caso la battaglia legale per la sorte del minore e per il riconoscimento del diritto del padre continuerà nelle aule giudiziarie di entrambi i Paesi. La donna, che ha 30 anni, è stata già condannata dal giudice penale italiano in primo grado per la sottrazione del piccolo Salvatore. Gennaro Palumbo, con una petizione sulla piattaforma change.org, rivolse un appello anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 
Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Maggio 2019, 19:30
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