Italia nel 2100: «Mari su di 75 centimetri e Pil -4,5%. Veneto ed Emilia le più danneggiate»

Lo studio sugli effetti economici del cambiamento climatico. La Ue perderà 872 miliardi

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di Alessandra Severini

I cambiamenti climatici avranno fra gli effetti l'innalzamento del livello dei mari, molte delle terre oggi emerse verranno coperte dalle acque. Oltre agli effetti catastrofici in termini di perdita di biodiversità e abitabilità del pianeta questo avrà conseguenze devastanti anche in termini di Pil. Uno studio pubblicato su Scientific Reports e guidato dall'Università Tecnologica di Delft, nei Paesi Bassi, al quale hanno partecipato anche l'Istituto europeo sull'economia e l'ambiente di Milano e l'Università Ca' Foscari di Venezia calcola, nella peggiore delle ipotesi, un innalzamento delle temperature di 4 gradi centigradi e una crescita media del mare di 75 centimetri.

Le regioni più colpite

I ricercatori guidati da Ignasi Cortés Arbués hanno simulato i potenziali impatti economici dell'innalzamento del livello del mare per 271 regioni europee da qui al 2100, in uno scenario che prevede livelli elevati di emissioni inquinanti e nessuna nuova misura di protezione costiera. L'Italia sarebbe una delle zone più colpite con una perdita del 4,43% del suo Pil. Fra le regioni più danneggiate ci sarebbero Veneto ed Emilia Romagna che, in base alle previsioni, perderanno rispettivamente il 20,84% e il 10,16% del Pil.

I due territori, ricorda lo studio, nel 2015, hanno contribuito al 18,32% del Pil italiano totale. Di contro il meridione italiano, che sarebbe meno colpito dalle inondazioni, potrebbe beneficiare dello spostamento degli impianti e della popolazione.

Le aree europee a rischio

Oltre all'Italia le aree europee più a rischio sarebbero nel mar Baltico, sulla costa belga, nella Francia occidentale e in Grecia. Per i Paesi europei l'innalzamento del livello dei mari potrebbe comportare 872 miliardi di euro di danni economici. Ci sarebbero però anche aree interne, soprattutto Germania, Austria e Ungheria, che potrebbero registrare guadagni economici grazie al trasferimento della produzione dalle aree costiere a quelle interne. Secondo gli autori, per evitare questi scenari é necessario attuare politiche economiche specifiche per ogni regione, in modo da affrontare i possibili impatti dell'innalzamento delle acque e limitare i danni. In particolare sarebbero necessari investimenti mirati nella logistica, nei servizi pubblici e nell'edilizia per mitigare le perdite economiche.

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Ultimo aggiornamento: Sabato 3 Febbraio 2024, 13:25
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