La Ue fissa le regole per l’IA. No al riconoscimento facciale

Voto storico dell’Europarlamento: è la prima legge che mette paletti all’intelligenza artificiale

La Ue fissa le regole per l’IA. No al riconoscimento facciale

di Alessandra Severini

È la prima legge al mondo che fissa delle regole per l’Intelligenza artificiale. È il Parlamento europeo che, con l’AiAct, prova a imprimere alle tecnologie come Chat Gpt il rispetto di alcuni limiti invalicabili. Sensibile agli appelli e agli allarmi che gli stessi ideatori dell’intelligenza artificiale hanno diffuso negli ultimi tempi, attenta alle conseguenze gravi che l’uso dell’IA potrebbe avere, l’aula di Strasburgo ha approvato con 499 voti a favore 28 contrari e 93 astenuti la prima regolamentazione al mondo.

Le norme mirano a garantire che l’Ia sviluppata e utilizzata in Europa sia conforme con i diritti e i valori dell’Ue, a combattere la discriminazione digitale e prevenire la disinformazione e l’utilizzo dei “deep fakes”. Il testo è la base sulla quale la Ue dovrà avviare i negoziati con gli Stati membri sul testo definitivo. Le nuove regole stabiliscono una serie di obblighi per i fornitori e gli operatori dei sistemi di IA tra cui, per esempio, il divieto totale di utilizzare sistemi di IA che usano la pratica del punteggio sociale, ovvero la classificazione delle persone in base al loro comportamento sociale o alle loro caratteristiche personali. O ancora lo stop a sistemi di riconoscimento delle emozioni utilizzati dalle forze dell’ordine, nella gestione delle frontiere, nel luogo di lavoro e negli istituti d’istruzione.

Tra le norme presenti nel testo c’è il divieto totale di utilizzo di tecnologie di riconoscimento biometrico ad intelligenza artificiale in tempo reale nei luoghi pubblici. È stato bocciato l’emendamento del Ppe che chiedeva di inserire alcune eccezioni per permettere l’uso di telecamere di riconoscimento facciale nelle strade e ai confini dell’Ue per motivi di sicurezza nazionale o nei casi di minori scomparsi.

Oltre all’elenco dei casi in cui l’utilizzo dell’intelligenza artificiale è vietata, il regolamento definisce una serie di situazioni ad alto rischio e quindi da sottoporre a rigoroso monitoraggio: tra questi ci sono i sistemi di IA utilizzati per influenzare gli elettori nelle elezioni.

Altre norme prevedono poi che sistemi di Intelligenza Artificiale generativa come Chat GPT debbano rispettare requisiti di trasparenza, come per esempio imporre la dichiarazione che il contenuto è stato generato dall’IA, aiutando così a distinguere le cosiddette immagini deep-fake e da quelle reali, e fornire salvaguardie per evitare la generazione di contenuti illegali.

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 15 Giugno 2023, 07:52
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