Influenza e virus respiratori, pediatrie piene e boom di accessi al pronto soccorso: +300%. «Terapie intensive insufficienti»

L'allarme della Società italiana di pediatria parla dell'80% dei posti letti occupati dai bambini in tutta Italia

Video

di Redazione web

I reparti di pediatria in Italia sono strapieni, le realtà in affanno sono numerose e vanno da Nord a Sud senza distinzioni. Anche i pronto soccorso registrano accessi record, con il 300% in più rispetto ai due anni precedenti, e la causa principale sono le infezioni da virus respiratori che colpiscono i bambini. L'allarme è stato lanciato dalla Società italiana di pediatria (Sip), che parla dell'80 per cento dei posti letto occupati da piccoli pazienti con bronchiolite da Vrs, o virus respiratorio sinciziale

Bambina di tre anni va all'ospedale con il mal di pancia e muore dopo tre arresti cardiaci. Il dramma della piccola Elena

Terapie intensive occupate da bronchioliti e coinfezioni

 

«Due condizioni stanno rendendo particolarmente gravosa l'assistenza: da un lato l'età dei bambini con bronchiolite da Vrs, soprattutto neonati e lattanti, e dall'altro lato, i casi di 'coinfezioni' causate da più agenti patogeni che in contemporanea colpiscono lo stesso organismo», afferma osserva Giovanni Corsello, direttore del dipartimento Materno Infantile dell'Ospedale dei Bambini di Palermo. Condizioni, queste, che richiedono spesso il ricovero in ospedale, nei casi più gravi in terapia intensiva e un notevole sforzo organizzativo. La Società italiana di pediatria insiste sulla necessità di rafforzare «l'anello debole dell'assistenza pediatrica» ossia le terapie intensive pediatriche, «poche e mal distribuite sul territorio nazionale, chiedendo su questo tema un intervento del Governo».

La situazione a Roma

 

Complessa la situazione anche al Policlinico Umberto I di Roma, dove attualmente il 100% dei ricoveri pediatrici è dovuto a infezioni respiratorie. «Nel 90% dei casi si tratta di bronchioliti da Vrs, che nel 10% dei casi richiedono il ricovero in terapia intensiva pediatrica, attualmente quasi piena (soli 2 posti liberi)», afferma Fabio Midulla, responsabile del reparto di Pediatria di Urgenza dell'ospedale.

Ryan, aggredito per strada il 'nonno' del bambino finito in ospedale dopo un pestaggio: «Preso a calci e insultato»

Situazione difficile, ma il sistema regge

 

«Fortunatamente le vacanze di Natale, con la chiusura dei nidi e delle materne ci hanno regalato una piccola tregua, ora però ci aspettiamo una risalita», afferma Rino Agostiniani, Tesoriere della Società italiana di pediatria e direttore Area pediatria e neonatologia Asl Toscana Centro, che comprende 6 ospedali di cui tre in area fiorentina (Santa Maria Annunziata, San Giovanni di Dio e Borgo San Lorenzo) più Prato, Empoli e Pistoia. «Attualmente - precisa - abbiamo 53 posti letto occupati su 60 e 9 bambini trattati con ossigenoterapia ad alti flussi a causa di bronchioliti da Vrs (virus respiratorio sinciziale), ma le terapie intensive hanno una situazione decisamente migliore di una decina di giorni fa». «La situazione è difficile, ma il sistema tiene, seppur con grandi sforzi», afferma Giuseppe Banderali, vicepresidente Sip e direttore della Neonatologia e pediatria dell'ospedale San Paolo di Milano. «Registriamo un notevole incremento di accessi al pronto soccorso rispetto agli ultimi due anni; da novembre i posti letto sono sempre pieni - conclude Banderali - occupati per il 60% da bambini con infezioni respiratorie, di cui il 20-25% sono bronchioliti da Vrs».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Gennaio 2023, 10:49
© RIPRODUZIONE RISERVATA