La Corte di Appello di Napoli (seconda sezione) ha condannato a sei anni di reclusione l'ex ad di Aspi Giovanni Castellucci per la strage stradale avvenuta sull'A16 la sera del 28 luglio 2013, all'altezza di Monteforte Irpino, in provincia di Avellino, dove un bus precipitò dal viadotto Acqualonga provocando quaranta morti.
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Castellucci «colpevole di omicidio e disastro colposo»
Dal Tribunale di Avellino l'ex ad di Aspi Giovanni Castellucci, oggi condannato a Napoli a sei anni di reclusione insieme con il gruppo dirigente centrale, venne assolto. Anche i dirigenti furono assolti.
La Corte di Appello ha ritenuto l'ex ad di Aspi colpevole di omicidio colposo e di disastro colposo: a Castellucci viene contestata la «violazione delle norme che garantiscono la circolazione autostradale in condizioni di sicurezza, di avere omesso di provvedere alla riqualificazione dell'intero viadotto Acqualonga dell'A16 con la necessaria sostituzione delle barriere di sicurezza con quelle marcate CE, in ragione della intervenuta non conformità normativa di quelle esistenti al momento del sinistro non adeguate ad una infrastruttura autostradale».
Il processo di secondo grado, conclusosi oggi, ha preso il via il 7 gennaio 2021.
L'ex ad di Aspi: «Sentenza sconcertante, giustizia condizionata»
«La sentenza di secondo grado stupisce e sconcerta non solo gli avvocati perché va contro il senso comune e i fatti già accertati in primo grado e confermato se ce ne fosse stato il bisogno, in secondo grado. Non posso togliermi dalla testa che questa sia una giustizia condizionata dalla esigenza superiore di trovare un capro espiatorio in presenza di tante vittime alle cui famiglie va, ancora una volta, il mio sincero e profondo cordoglio».
Così l'ex ad di Aspi Giovanni Castellucci sulla condanna a sei anni della Corte di Appello di Napoli per l'incidente sull'A16 dove morirono 40 persone. In primo grado era stato assolto.
Le altre condanne della Corte di Appello di Napoli
Stessa pena anche per il dg dell'epoca Riccardo Mollo e per i dipendenti di Aspi Massimo Giulio Fornaci e Marco Perna.
Il giudice ha anche ridotto la pena a cinque anni di reclusione per il dirigente di Aspi Nicola Spadavecchia e per il direttore di tronco di Aspi Paolo Berti. Rideterminate a tre anni di reclusione, invece, le pene per Gianluca De Franceschi (dirigente di Aspi), per Gianni Marrone (dipendente di Aspi) e per Bruno Gerardi (dipendente di Aspi).
Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Settembre 2023, 19:42
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