Nei negozi un furto ogni 9 minuti Tre su quattro restano impuniti

Il report: più colpito il Nord. Danni per tre miliardi all’anno

Nei negozi un furto ogni 9 minuti Tre su quattro restano impuniti

di Mario Landi

Furti e spaccate: sono l’incubo che tolgono il sonno ai negozianti e agli artigiani. Non si salva nessuno, da Nord a Sud del Paese, isole comprese. Anche se in alcune zone va peggio. Le situazioni più critiche si verificano al Nord, dove Milano, Parma, Bologna, Rimini, Imperia, Firenze e Torino sono le province dove i negozianti sono i più bersagliati.

Saracinesche e lucchetti, allarmi e telecamere di sorveglianza limitano il fenomeno ma paiono armi spuntate: in Italia i negozianti subiscono in media 156 furti al giorno: 6,5 ogni ora, uno ogni 9 minuti. E a livello nazionale in quasi tre casi su quattro gli autori rimangono impuniti. Reati contro il patrimonio che costano alle attività economiche attorno ai 3 miliardi di euro all’anno. Il dato, in base alle rilevazioni Istat, è stato elaborato dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia).

Nel 2021 - ultimo anno in cui i dati sono disponibili - ci sono state 56.782 denunce per furto nei negozi in Italia, il +10,8% del 2020, anno più critico della pandemia. Nel 72,3% - quasi 3 su 4 - gli autori del delitto non sono stati catturati. Le regioni dove i malfattori la fanno franca maggiormente sono Umbria e Marche (73,8% dei casi), la Campania (79,8%) e il Lazio (81,3%).

Ogni 100mila abitanti, Lombardia (138,8), Emilia Romagna (142,1) e Liguria (144,8) sono le regioni più martoriate. A livello provinciale, i territori più colpiti sono Torino, con 155,5 furti denunciati ogni 100 mila abitanti, Firenze con 160,3, Imperia con 167,5, Rimini con 186,5, Bologna con 186,9 e Parma con 194,5. Maglia nera è Milano con 222,8 furti ogni 100 mila abitanti. Roma è 14ª con 135,1 furti denunciati ogni 100mila abitanti.

Storicamente le categorie più colpite sono gli orafi-gioiellieri, i pellicciai, i tabaccai, i farmacisti e i benzinai; le prime due per il valore economico dei loro prodotti, le altre per la disponibilità di contanti. Grazie ai pagamenti elettronici, alle telecamere di sorveglianza e alle casseforti a tempo il rischio è sceso. Da qualche anno inoltre sono sempre più nel mirino anche i negozi di prodotti tecnologici, gli autoriparatori o concessionari auto-moto, i commercianti di bici di pregio, i supermercati, la moda-abbigliamento sportivo e i negozi di profumi.

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 5 Giugno 2023, 06:00
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