Fidanzati uccisi, il criminologo Francesco Bruno: «L'invidia non c'entra, è la passione il movente»
Leggi anche > Fidanzati uccisi, De Marco agli inquirenti: «Li ho ammazzati perché erano troppo felici»
Per il delitto è stato fermato il giovane Antonio De Marco, che avrebbe confessato. «Una passione - prosegue - che talvolta può portare a un sentimento di odio nei confronti della donna, fino a uccidere, sia lei che il suo compagno. Un risentimento anche nei confronti di quello che è appunto il partner di una persona che vorremmo al nostro fianco e che non possiamo avere».
«A meno che - aggiunge - non fosse attratto da lui. In questo caso è plausibile che l'assassino non fosse evidentemente e scopertamente cosciente dei suoi sentimenti. Ma sia se fosse etero, sia omosessuale, la sostanza non cambia. In entrambi i casi parliamo di delitto passionale e non di invidia», conclude il criminologo.
Ultimo aggiornamento: Martedì 29 Settembre 2020, 18:49
© RIPRODUZIONE RISERVATA