Fabbrica milionaria di fatture false: nei guai oltre 100 imprenditori

Fabbrica milionaria di fatture false: nei guai oltre 100 imprenditori

di Luca Ingegneri
PADOVA - Ha assunto dimensioni colossali l'inchiesta sul supermarket della fattura falsa denominata Tailor-Made. Al punto da dover prenotare l'aula della Corte d'Assise nel giorno in cui sarà celebrata l'udienza preliminare. È ormai questione di settimane per la richiesta di rinvio a giudizio. Sono 133 le persone cui il sostituto procuratore Emma Ferrero ha fatto notificare l'avviso di conclusione indagini, stilando la bellezza di 318 capi d'imputazione.

Associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata al riciclaggio, all'autoriciclaggio, all'omessa dichiarazione dei redditi e all'emissione di fatture false collegate ad operazioni inesistenti. Queste le accuse che vengono contestate a vario titolo a 24 persone che avrebbero ricoperto ruoli ben precisi all'interno dell'organizzazione criminale. A partire dai due promotori Salvatore Antonio Lazzarin, detto Toni, 66 anni, di Dolo, capo indiscusso della banda, e Massimo Carraro, 55 anni, padovano, già titolare di una ditta di trasporti, per poi proseguire con Anna Naletto, 53 anni, di Mira, Corrado Morello, 57 anni, padovano, ed Elisa Peron, 32enne, di Noventa, incaricati di predisporre la documentazione contabile, e con le segretarie addette ai viaggi all'estero Mara Soranzo, 40 anni, di Abano, e Laura Borgatello, 31 anni, di Sant'Angelo di Piove, assieme a Mathia Fattore, 37 anni, di Fiesso d'Artico.

Il reato associativo è contestato pure ai legali rappresentanti delle società, spesso semplici prestanome o nullafacenti, che la banda utilizzava per le frodi fiscali: Leonardo Carraro, figlio di Massimo, Cesare Zanin, già assessore comunale a Vigonovo, Carlo Martignoni, residente a Reggiolo, Livio Besana, di Legnaro, il polacco Marek Cebula, di Vigonovo, il moldavo Nicolae Chiriac, domiciliato a Noale...
 
 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Gennaio 2018, 08:57
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