Eutanasia, la Camera approva il suicidio assistito. Adesso è tutto nelle mani del Senato

Con 253 voti a favori, 117 contrari e un'astensione passa la proposta di legge sul suicidio assistito. In Senato i numeri saranno molto più risicati

Eutanasia, la Camera approva il suicidio assistito. Adesso è tutto nelle mani del Senato

La Camera dei deputati ha approvato con un’ampia maggioranza la proposta di legge con cui si vuole introdurre in Italia il suicidio assistito. Giovedì 10 marzo è arrivato il primo sì per l'eutanasia passiva. Una legge che permetterebbe ad una persona malata di assumere autonomamente il farmaco per morire. Adesso la palla passa in mano al Senato dove i numeri sono molto più risicati. 

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La proposta di legge, chiamata «Disposizioni in materia di morte volontaria medicalmente assistita», è stata approvata dalla Camera con 253 voti a favore, 117 contrari e un’astensione, e ora passerà al Senato, dove però la maggioranza è più risicata e l’approvazione sarà di certo più difficile.

A favore hanno votato i deputati di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Liberi e Uguali e alcuni del Gruppo Misto. Il centrodestra, invece, ha votato come previsto in larga parte contro, ma c’è stato un piccolo gruppo di deputati (7 di Forza Italia e 5 di Coraggio Italia) che ha votato a favore della legge, distanziandosi dalla linea ufficiale dei propri partiti. Tra questi ci sono stati gli ex ministri Stefania Prestigiacomo e Elio Vito, e l’ex presidente del Lazio Renata Polverini.

L’approvazione della Camera è arrivata dopo un lungo dibattito nelle commissioni Giustizia e Affari sociali, e dopo che la Corte Costituzionale aveva giudicato inammissibile un referendum sull’eutanasia attiva, che avviene quando il medico somministra il farmaco necessario a morire. Proprio l’inammissibilità del referendum aveva spinto i partiti di centrosinistra a trovare un accordo in tempi rapidi sul suicidio assistito, il cui testo base era stato approvato nell’estate del 2021 dalla commissione Giustizia della Camera.

La proposta di legge approvata dalla Camera stabilisce che può fare richiesta di morte volontaria medicalmente assistita una persona che sia maggiorenne, capace di intendere e di volere e di prendere decisioni libere, e che sia affetta da una patologia irreversibile e con «prognosi infausta» o che sia portatrice di una condizione clinica irreversibile, e che tali condizioni causino sofferenze fisiche e psicologiche intollerabili e che siano attestate dal medico curante o dal medico specialista che ha in cura la persona.

La persona che richiede il suicidio assistito deve inoltre essere tenuta in vita da «trattamenti di sostegno vitale»: questo non significa che debba necessariamente essere tenuta in vita da un macchinario, ma anche solo da una terapia farmacologica la cui interruzione provocherebbe la morte.

Deve anche essere stata in precedenza coinvolta in un percorso di cure palliative e deve averle rifiutate o interrotte.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 11 Marzo 2022, 14:53
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