Esplosione alle Acciaierie Venete: tre operai feriti, uno è grave. Area sotto sequestro

L'esplosione si è verificata all'interno di un forno dello stabilimento di via Francia

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di Redazione web

Esplosione all'interno delle Acciaierie Venete, a Padova. Tre persone sono rimaste ferite. L'infortunio sul lavoro è avvenuto intorno alle 13 di oggi, venerdì 27 ottobre 2023. L'esplosione si è verificata all'interno di un forno dello stabilimento di via Francia. I vigili del fuoco sono arrivati sul posto alle 13.30 e hanno messo in atto le operazioni per evacuare l'azienda e monitorare la sezione della lavorazione e fusione dell'acciaio, dove è avvenuta la deflagrazione. Oltre alla messa in sicurezza dell'intera area, che è stata posta sotto sequestro. Sul posto il 118, la Polizia di stato e gli operatori Spisal. 

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Tre operai feriti

​Sono almeno tre le persone coinvolte nell'incidente. Due operai sono feriti lievemente - si tratta di un italiano classe 1973 e di un bosniaco del 1984 - e sono stati portati all'ospedale Sant'Antonio, mentre un terzo risulta essere grave a causa delle ustioni e delle fratture riportate: è un cittadino bosniaco del 1978, in prognosi riservata ma, per fortuna, non in pericolo di vita. Quest'ultimo, ricoverato al Pronto Soccorso centrale di via Giustiniani, verrà ricoverato al centro grandi ustionati di Padova. Area sotto sequestro

L'area delle Acciaierie Venete dove stamani si è verificata l'esplosione che ha causato il ferimento di tre operai è stata messa sotto sequestro. 

Il precedente con 2 morti

Le Acciaierie Venete sono state teatro di una tragedia sul lavoro anche cinque anni fa, il 13 maggio 2018, causando la morte di due operai, investiti da una vampata di calore mentre lavoravano vicino a una 'siviera', il recipiente a forma di secchio che raccoglie il metallo fuso dal forno e lo trasporta e versa nelle forme. La prima vittima, morta all'istante, fu un operaio moldavo, Sergiu Todita, di 39 anni; la seconda fu un collega romeno, Marian Bratu, 44 anni, morto sette mesi dopo, il 27 dicembre 2018 al reparto Grandi ustionati di Padova, con ustioni sul 90% del corpo. Il racconto del collega

«Lavoravo a 70-80 metri da loro, uno choc talmente forte che ora il pensiero è solo per i colleghi». Fausto Cipriotto è un dipendente delle Acciaierie Venete che al momento dell'esplosione si trovava a non molta distanza dai colleghi rimasti feriti. Conosceva i tre uomini da tempo, lavoravano in quello stabilimento da anni e avevano una lunga esperienza nel manovrare quei macchinari. 
«Ormai andare al lavoro è come andare in guerra: come è possibile?»

Lo chiede in una nota Roberto Toigo, segretario Uil del Veneto: «Mi sto chiedendo se manca qualcosa nei percorsi di formazione che vengono fatti per legge, mi sto chiedendo se le aziende adottino davvero con rigore tutte le norme di sicurezza.

Non può accadere e non lo accettiamo come sindacato - prosegue Toigo - che un lavoratore o una lavoratrice, dopo aver svolto il proprio dovere, non possa tornare a casa».

«Una strage che come Uil stiamo contrastando anche grazie ad una campagna di sensibilizzazione che si chiama "Zero morti sul lavoro"». Per il coordinatore di Uil Padova «è evidente che bisogna fare qualcosa in più rispetto a quanto sia già stato fatto. La sicurezza deve essere un diritto e una garanzia per ciascun lavoratore. Chiedo con urgenza un incontro con il Prefetto e le istituzioni, le parti datoriali e quelle ispettive e di controllo, per fare il punto su una situazione che ogni giorno di più fa crescere la preoccupazione e per realizzare quel protocollo di sicurezza che è stato siglato a Venezia».

 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 27 Ottobre 2023, 19:14
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