Divorzia dalla badante, 'prigioniero' in Ecuador: «Due cause e doppi alimenti». L'incubo di un pensionato italiano

Divorzia dalla badante, 'prigioniero' in Ecuador: «Due cause e doppi alimenti». L'incubo di un pensionato italiano

di Domenico Zurlo
Nel 2001 sposò la badante di sua madre, ecuadoregna, che gli ha dato anche un figlio: quattro anni fa, ormai una famiglia, un pensionato milanese di 73 anni, sua moglie e suo figlio 16enne si sono trasferiti in Ecuador, lasciando il capoluogo lombardo. Qualche tempo fa però il matrimonio si è rotto, e non in modo indolore: la ormai ex moglie gli ha infatti fatto causa sia in Ecuador che in Italia (con richiesta di alimenti).

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Questa battaglia giudiziaria, tutta in famiglia, ha avuto conseguenze paradossali: l’uomo, racconta il Corriere della Sera, è adesso ‘prigioniero’ nel Paese sudamericano. I guai iniziarono già a fine 2014, pochi mesi dopo il trasferimento: la donna lo denunciò per aggressione, ma dopo le indagini della polizia fu lei ad essere accusata, con tanto di obbligo a stargli lontana. Quando è partita la causa di divorzio (in Ecuador), lui è stato obbligato a lasciare la casa per almeno sei mesi, ma dopo aver pagato il primo assegno di mantenimento, non è riuscito a pagare gli assegni successivi (la sua pensione italiana era solo di 1.300 euro): il giudice gli vieta dunque di lasciare il Paese.

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Qui il paradosso: il pensionato è bloccato in Ecuador e non può difendersi nella causa di divorzio in Italia. A Milano la donna chiede l’affido esclusivo del figlio, un assegno di mantenimento per lei e uno per il ragazzino (900 euro in tutto): eppure nel Paese sudamericano la donna ha un lavoro e una casa. Particolare che, secondo l’avvocato del pensionato, può essere indice di un suo “progetto” volto a ottenere un doppio mantenimento.

Insomma, in definitiva l’uomo è bloccato in Ecuador, non ha le possibilità economiche di pagare l’assegno di mantenimento stabilito nel Paese, e contemporaneamente la ex moglie, che ha la residenza anche in Italia, gli chiede un ulteriore assegno di mantenimento, in una causa a cui lui non può difendersi personalmente perché bloccato oltreoceano. Uno dei paradossi della giustizia, il classico cane che si morde la coda. Resterà da vedere se i giudici, italiani o ecuadoregni (o entrambi) sceglieranno di inguaiarlo per sempre, o di salvargli la vita.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Luglio 2018, 19:59
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