Infermiere dell'ospedale spiate nelle docce, caccia al guardone: «Non può essere un esterno»

L'infermiera che ha scoperto la microcamera nelle docce dell'ospedale di Empoli: "Una violenza vera e propria"

Infermiere e dipendenti dell'ospedale spiate nelle docce, caccia al guardone: «Non può essere un esterno»

Empoli, sarebbero un centinaio le dipendenti dell'ospedale San Giuseppe spiate con la microcamera installata e nascosta nel muro all'interno delle docce. Il personale femminile dell'ospedale ora trema, perché non si sa da quanto tempo le operatrici sanitarie fossero effettivamente immortalate all'interno del loro spogliatoio. E si cerca di capire chi sia il 'guardone' che aveva registrato quelle immagini.

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Empoli, spiate nelle docce: la microcamera nascosta nel muro

Un'infermiera che lavora all'ospedale San Giuseppe di Empoli è la donna che ha scoperto che qualcuno spiava le dipendenti nelle docce. Aveva notato un minuscolo foro nelle piastrelle della doccia, che però sembrava una semplice scheggiatura. Poi, quasi per caso, aveva allungato la mano e, con le dita, aveva tirato verso di sé quel puntino, scoprendo che si trattava di una microcamera attaccata ad un filo elettrico. Dopo quella scoperta, aveva raccontato tutto alle colleghe e alla direzione dell'ospedale, per poi presentare la prima di tante denunce ai carabinieri.

Empoli, spiate nelle docce: il terrore delle infermiere

«Chissà per quanto tempo ci hanno spiato sotto le docce, ora temiamo di finire sul web, in pasto a maniaci e guardoni. Non è una semplice molestia, ma una violenza vera e propria. Siamo tutte profondamente turbate» - racconta al Corriere della Sera l'infermiera che ha scoperto la microcamera - «È stato uno spregio al nostro essere donne, mamme e lavoratrici.

Persone che ogni giorno fanno il proprio dovere aiutando i pazienti e salvando vite umane. E che si lavavano dopo aver indossato ore e ore maschere e tute per proteggersi dal Covid»».

Empoli, spiate nelle docce: caccia al guardone

Le indagini sono partite, ma da investigatori e inquirenti c'è il massimo riserbo. Negli ultimi giorni si parlava di un sospettato, ma l'indiscrezione non è mai stata confermata. «Circolava la voce di una perquisizione e di una persona inquisita. Speravamo che questo caso vergognoso fosse stato risolto ma poi non abbiamo saputo più niente», spiega Simone Baldacci, coordinatore Cgil Funzione pubblica Toscana centro. Molto probabilmente, il voyeur è un dipendente dell'ospedale: per raggiungere gli spogliatoi delle donne, dove ci sono anche le docce, occorre percorrere un grande atrio, camminare per decine di metri, attraversare un corridoio e aprire più di una porta con un badge. Difficile che possa essere opera di un 'esterno'.

Empoli, spiate nelle docce: due indagini in corso

La microcamera era collegata con un cavo a un monitor. Un sistema non particolarmente sofisticato ma una mimetizzazione eccellente, studiata nei minimi particolari. I video non venivano registrati con un disco fisso, ma probabilmente il sistema era collegato a uno smartphone. Sono alcuni dettagli che emergono sia dalle indagini dei carabinieri che da quelle interne della Asl a cui appartiene l'ospedale San Giuseppe di Empoli. Il sindacalista Simone Baldacci ha poi aggiunto: «Noi dipendenti uomini non vogliamo limitarci a parole di solidarietà, stiamo pensando a un gesto concreto per dimostrare la massima vicinanza alle nostre colleghe. Anche noi siamo feriti da questo atto sessista e violento».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Maggio 2022, 13:33
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