Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al Def, il Documento economico finanziario 2023. Un documento prudente, approvato in un quadro economico-finanziario ancora «incerto e rischioso a causa della guerra in Ucraina, di tensioni geopolitiche elevate, del rialzo dei tassi di interesse ma anche per l’affiorare di localizzate crisi nel sistema bancario e finanziario internazionale». La notizia positiva però è che sono stati individuati 3 miliardi di risparmi da destinare al taglio del cuneo fiscale.
PIL
Il Prodotto interno lordo quest’anno crescerà dell’1% (di più rispetto a quanto previsto a novembre scorso) e dell’1,5% nel 2024. Nel 2025 si prevede una crescita dell’1,3% e nel 2026 dell’1,1%. Per quanto riguarda il deficit gli obiettivi indicati nel Documento sono del 4,5% nel 2023, 3,7 nel 2024, 3 nel 2025, fino al 2,5 nel 2026.
RAPPORTO DEBITO/PIL
Nel 2022 il rapporto debito/Pil è risultato pari al 144,4%, 1,3 punti percentuali inferiore rispetto alla previsione del Dpb dello scorso novembre. Il dato continuerà progressivamente a scendere nel 2023 al 142,1%, nel 2024 al 141,4, fino a raggiungere il 140,4% nel 2026.
TAGLIO DEL CUNEO FISCALE
Secondo il ministero dell’economia questi dati permetteranno di attuare, con un prossimo provvedimento, un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi.
PRESSIONE FISCALE
Qualche spiraglio di ottimismo viene anche dalle le previsioni sulla pressione fiscale che, secondo il Def dovrebbe passare dal 43,3 nel 2023 al 42,7% entro il 2026.
EDUCAZIONE FINANZIARIA
Per avere cittadini più consapevoli e informati sui temi del risparmio, della finanza e degli investimenti, il Cdm ha approvato un disegno di legge che inserisce l’educazione finanziaria nell’insegnamento dell’educazione civica.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Aprile 2023, 06:00
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