Cugine pattinatrici morte, si è spenta dopo 20 mesi di coma una delle mamme. La donna al volante: «Abbracciale anche per me»

Cugine pattinatrici morte, si è spenta dopo 20 mesi di coma una delle mamme. La donna al volante: «Abbracciale anche per me»

di Silvia Natella
Non ce l'ha fatta Graziella Lorenzatti. A un anno e mezzo dall'incidente in autostrada che costò la vita alle cuginette torinesi Gioia Casciani e Ginevra Barra Bajetto, giovani promesse del pattinaggio sul ghiaccio, si è spenta anche la mamma di quest'ultima e sorella gemella della donna al volante, Monica. Graziella non aveva mai ripreso conoscenza. Subito dopo lo schianto, infatti, è stata venti mesi in coma. 

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Monica, che si trovava alla guida dell'auto, è accusata di omicidio plurimo e lesioni gravissime. È stata proprio lei a informare della morte della sorella. «Ciao Graziella mia dolce metà! - scrive la donna su Facebook -  Hai lottato fino alla fine per non lasciarmi, ma questa mattina hai deciso che era più giusto raggiungere Gioia e Ginevra. Mi raccomando abbracciamele forte. Mi mancherai tanto, eri il mio riferimento eri parte di me ma ora sei con le cucciole e sono felice per te».


Nell'ottobre 2017 le due donne erano in macchina con le figlie al rientro da una competizione di pattinaggio in Trentino quando l'auto sulla quale viaggiavano si è schiantata contro un tir lungo l'Autostrada del Brennero. Gioia, 9 anni, e Ginevra, 17, sono morte sul colpo, mentre le rispettive madri sono state estratte vive dalla station wagon incastrata tra le ruote del camion. Una delle due è apparsa subito in gravi condizioni. 

Monica Lorenzatti non ha più la sua famiglia e ora dovrà affrontare il processo che inizierà a settembre a Trento. La donna ha scelto il rito ordinario rifiutando sconti di pena perché vuole dimostrare di non avere colpa e di non essere riuscita a frenare in tempo poiché l'autista del tir avrebbe arrestato la velocità bruscamente. 




































 
Ultimo aggiornamento: Domenica 30 Giugno 2019, 12:12
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