I bollettini quotidiani, che mettono al primo posto il numero dei contagi, «stanno alimentando un clima di paura ingiustificato». Se da una parte la pandemia modifica costantemente gli scenari, «di conseguenza anche la comunicazione dei dati deve seguire questo mutamento. Dobbiamo sforzarci di lanciare dei messaggi propositivi e positivi, consapevoli che il dato legato a chi si è contagiato è ormai fine a se stesso». Lo dice in un'intervista a La Stampa il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.
Abrignani: «Covid diventerà come l'influenza. No al richiamo di vaccino ogni 2-3 mesi»
«Quello che dobbiamo valutare con grande attenzione non sono i nuovi positivi, ma le occupazioni dei posti letto negli ospedali» aggiunge. Per lui bisogna spiegare con la massima trasparenza, quanti dei pazienti in terapia intensiva siano vaccinati con una, due o tre dosi, e quanti invece siano i non vaccinati, perché così «sensibilizziamo davvero chi ancora non si è voluto immunizzare, altrimenti veicoliamo il messaggio opposto e creiamo, senza ragione, sfiducia nei vaccini».
Invece la fuga in avanti della Lombardia, che annuncia di non voler più conteggiare gli asintomatici nei suoi report, «è un errore - commenta -.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Gennaio 2022, 11:18
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