La Sezione ha evidenziato come l’istituto dell’annullamento straordinario può essere esercitato di fronte a fenomeni di dimensione globale, quali l’attuale emergenza sanitaria da pandemia che affligge il Paese, «al fine di garantire il razionale equilibrio tra i poteri dello Stato e tra questi e le autonomie territoriali».
In presenza di emergenze di carattere nazionale - ha concluso il Consiglio di Stato - «pur nel rispetto delle autonomie costituzionalmente tutelate, vi deve essere una gestione unitaria della crisi per evitare che interventi regionali o locali possano vanificare la strategia complessiva di gestione dell’emergenza, soprattutto in casi in cui non si tratta solo di erogare aiuti o effettuare interventi ma anche di limitare le libertà costituzionali». Da qui la decisione di annullare l'ordinanza. Ora, al parere del Cds seguirà una deliberazione del Consiglio dei Ministri, che dovrà venire recepita con decreto del Presidente della Repubblica.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Aprile 2020, 13:51
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