Si conobbero al Certamen, dopo 21 anni si sono sposati

Si conobbero al Certamen, dopo 21 anni si sono sposati

di Roberta Pugliesi

 

L'amore ai tempi del Certamen. Correva l'anno 2003 ed il Certamen Ciceronianum Arpinas era giunto alla sua 23ª edizione. Ventuno anni dopo due ragazzi, oggi adulti, all'epoca concorrenti del concorso di latino più prestigioso al mondo, si conobbero. Da allora non si sono più lasciati. E sono diventati marito e moglie il 28 ottobre dello scorso anno. Come detto era il 2003 e nella città di Cicerone arrivarono centinaia di ragazzi provenienti da tutto il mondo per sfidarsi a colpi di latino ed aggiudicarsi l'ambito premio di latinista dell'anno, tra loro anche Paolo Buffo e Alessia Fusco, dal liceo "C. Botta" di Ivrea e dal liceo "S.G. Bosco" di Messina. Fu un colpo di fulmine.

IL RACCONTO

«Pur provenendo dai due poli opposti del Paese, siamo riusciti a portare avanti il nostro fidanzamento, uniti dalla passione per la ricerca, condotta in una congiuntura di precariato a dir poco difficile. Oggi, Paolo, diventato mio sposo il 28 ottobre dell'anno scorso, è ricercatore di Paleografia all'Università di Bergamo, io sono ricercatrice di Diritto costituzionale all'Università di Torino», racconta Alessia.
Idealmente e con gratitudine si rivolgono anche al Certamen che li ha fatti incontrare ed al quale hanno inviato una lettera in occasione dell'inaugurazione della 43ª edizione sottolineando l'importanza che riveste non solo sotto il profilo accademico ma anche umano la manifestazione: «Caro Certamen Ciceronianum, mai avremmo pensato, nel 2024, di scriverti per comunicarti che, da quell'incontro, è nata la nostra famiglia. Negli anni successivi alla gara arpinate, ci siamo conosciuti meglio e innamorati».

L'AMICIZIA

Non solo l'amore ma Alessia e Paolo ad Arpino hanno trovato anche due grandi amici: «Ci siamo portati sin qui, nella vita, due amicizie importanti nate durante i giorni ad Arpino: quella con Daniele e quella con Emilie. Paolo continua a studiare la lingua latina per professione; io non l'ho mai abbandonata. Ogni tanto, ci dilettiamo a punzecchiarci facendo a gara per vedere chi dei due ricordi meglio qualche paradigma difficile. Il latino è una lingua che ci insegna a strutturare il nostro pensiero critico e a leggere il mondo».
Davvero una grande storia d'amore in una cornice straordinaria, Arpino, città dalla gloriosa storia che ha dato i natali al grande oratore intorno alla cui figura si sono intrecciate le vite di tanti ragazzi, incontrate strade, dove sono iniziati nuovi percorsi umani e professionali.
«Se ventun anni fa la passione per la lingua latina e per Cicerone non ci avesse condotto ad Arpino, oggi non ti potremmo raccontare questa storia - aggiunge ancora Alessia -. Chissà che, negli anni venturi, non ti si narreranno altre vicende come la nostra! Vale!».
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Maggio 2024, 17:22
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