Ucciso a coltellate in strada a 16 anni, fermati i quattro presunti assassini

Ucciso a coltellate in strada a 16 anni, fermati i quattro presunti assassini
Lo hanno aggredito e ucciso a coltellate, in strada, lasciandolo agonizzante in una pozza di sangue e rendendo vano ogni tentativo di salvargli la vita. È morto così, ad appena 16 anni, un giovane studente inglese, John Ogunjobi, la quinta vittima, in meno di una settimana, di una escalation di violenza che a Londra sta diventando sempre più comune e non per questo meno drammatica. La polizia ha fermato quattro giovani, sospettati dell'omicidio, ma è presto per dire che i responsabili siano già stati assicurati alla giustizia.

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Della morte di John Ogunjobi vi avevamo parlato la scorsa settimana: il ragazzo era stato ucciso in strada nella zona di Tulse Hill, nella periferia a sud di Londra, e i soccorsi si erano rivelati vani. L'adolescente, infatti, si è spento lentamente, sotto gli occhi dei genitori, accorsi sul posto dopo essere stati avvertiti dalla polizia. Gli inquirenti sono tornati molte volte, in questi giorni, sul luogo del delitto, lanciando anche appelli continui ai residenti: «Aiutateci a individuare i responsabili, anche il dettaglio apparentemente più insignificante può essere decisivo. Controllate anche le registrazioni delle vostre telecamere a circuito chiuso».

Alla fine, come riporta il Telegraph, la polizia ha arrestato quattro giovani, di età compresa tra i 20 e i 23 anni. Gli inquirenti, però, sospettano che la gang responsabile dell'omicidio di John possa essere composta anche da altri membri che, al momento, la starebbero facendo franca. Le testimonianze dei residenti, raccolte dalla polizia, al momento sono poche e frammentarie, ma un'aggressione così violenta difficilmente passa inosservata. Proprio per questo motivo, le indagini proseguono, mentre i quattro fermati sono già stati interrogati.

Quello di John Ogunjobi è stato il quarto omicidio in meno di una settimana in tutta l'area metropolitana di Londra. Dall'inizio del 2018, però, le morti violente hanno raggiunto quota 119. Una vera e propria emergenza, certificata da numeri drammatici, che hanno anche portato le istituzioni ad occuparsi del caso. Il sindaco, Sadiq Kahn, meno di una settimana fa aveva lanciato l'allarme: «Il punto, qui, non è aumentare la presenza della polizia per rendere la città più sicura. Il problema è culturale: vittime e carnefici di questo bagno di sangue sono ragazzi, spesso giovanissimi, stiamo perdendo una generazione».
Ultimo aggiornamento: Martedì 13 Novembre 2018, 11:38
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