La sorella torna tardi la sera a casa e lui la uccide: «Non sono pentito, lo rifarei»

Selim Kantar ha confessato di aver ucciso la sua sorellastra di 30 anni, Dilsen Avci spiegando che non era accettabile la sua condotta motivo per cui non è affatto pentito del suo gesto

La sorella torna tardi la sera a casa e lui la uccide: «Non sono pentito, lo rifarei»

di Alessia Strinati

La sorella torna troppo tardi a casa la sera e lui la uccide. Selim Kantar ha confessato di aver ucciso la sua sorellastra di 30 anni, Dilsen Avci, nella loro casa di famiglia nel distretto di Pursaklar, provincia di Ankara, Turchia centrale. Kantar ha prima strangolato la donna e poi ha appeso il cadavere a un tubo del gas.

La scoperta choc

A fare la scoperta choc è stata la madre dei due ragazzi che si è trovata davanti il corpo esanime della figlia. La morte di Dilsen è stata inizialmente considerata un suicidio, fino a quando Kantar ha confessato di averla strangolata in una lettera dalla prigione, dove si trovava per un altro crimine.

Il giovane ha spiegato che non era pentito di quello che aveva fatto, convinto che la sorella, restando fuori spesso fino a tarda notte, non aveva un atteggiamento adeguato.

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Kantar nel corso del processo ha ribadito più volte di non essere pentito, così il tribunale lo ha condannato a 30 anni di carcre. La mamma dei due ragazzi si è detta contenta del fatto che la figlia abbia avuto giustizia, ma distrutta dal dramma familiare che ha vissuto e continua a vivere. 


Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Ottobre 2022, 17:50
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